martedì 30 dicembre 2014

Top 3 libri 2014.

Concludo quest'intenso anno con la top 3 dei libri letti nel 2014 che mi sono piaciuti di più e quella dei libri che mi sono piaciuti di meno.

Top 3 Favoriti:





E l'eco rispose, Khaled Hosseini (2013).










Proibito, Tabitha Suzuma (2011).










La verità di Amelia, Kimberly McCreight (2014).






Top 3 Sfavoriti:





Inferno, Dan Brown (2013)










Resta anche domani, Gayle Forman (2009)




Cercando Alaska, John Green (2005)






Potrete trovare tutte le recensioni di questi romanzi nell'archivio del blog.

domenica 14 dicembre 2014

Bandera Blanca, Jencarlos Canela- Traduzione.


Testo:
Deja que la lluvia caiga, que oscurezca
Yo no le tengo miedo
A un poquitico de llanto,
El sufrimiento es parte de vivir

La vida tiene altas y bajas
Hoy caigo y me levanto mañana
Arráncame el corazón
Que el amor declare guerra contra mí
Aquí no habrá bandera blanca
No oh no oh
Yo si no me rendiré
Si el amor me da la espalda digo aquí,
Aquí no habrá bandera blanca
No oh no oh

Déjame el alma desarmada apunta y dispara
Hiéreme con la bala de un adiós (adiós)
Le digo al temor de ser herido
Mis cicatrices son testigo
Que he ido a la guerra y he vencido

La vida tiene altas y bajas
Hoy caigo y me levanto mañana
Arráncame el corazón
Que el amor declare guerra contra mí
Aquí no habrá bandera blanca
No oh no oh
Yo si no me rendiré
Si el amor me da la espalda digo aquí,
Aquí no habrá bandera blanca
No oh nono nono
No oh no oh

Que el amor declare guerra contra mi aquí no habrá
(Aquí no habrá bandera blanca no oh no oh)
Que el amor declare guerra contra mí no
Aquí no habrá no habrá no habrá
(Aquí no habrá bandera blanca no oh no oh)
Tus balas no me hacen nada así que
Dispara, dispara
Oh no no no no

Aquí no habrá bandera blanca
No oh no oh
Yo si no me rendiré
Si el amor me da la espalda digo aquí,
Aquí no habrá bandera blanca
No oh no oh

Sigo yo sigo yo sin mirar atrás no no
Sigo yo sigo yo el ayer aquí soy yo
Sigo yo sigo yo sin mirar atrás no no
Sigo yo sigo yo el ayer aquí soy yo
Sigo yo sigo yo sin mirar atrás no no
Sigo yo sigo yo que el ayer aquí soy yo

Aquí no habrá bandera blanca
No oh no oh
Aquí no habrá bandera blanca
Nono nono
aquí no habrá bandera blanca
No oh no oh
Traduzione:
Lascia che la pioggia cada, che faccia buio
Non mi fa paura
Un po' di pianto
La sofferenza è parte della vita.

La vita ha alti e bassi
Oggi cado e domani mi alzo
Strappami il cuore
Che l'amore dichiari guerra contro di me
Qui non ci sarà nessuna bandiera bianca
No oh oh no
Io, sì, non mi arrenderò
Se l'amore mi volta le spalle, dico qui,
Qui non ci sarà nessuna bandiera bianca
No oh oh no.

Lasciami l'anima disarmata e spara
Feriscimi con la pallottola di un addio (addio)
Dico alla paura di essere ferito
Le mie cicatrici sono testimoni
Che sono andato in guerra e ho vinto.

La vita ha alti e bassi
Oggi cado e domani mi alzo
Strappami il cuore
Che l'amore dichiari guerra contro di me
Qui non ci sarà nessuna bandiera bianca
No oh oh no
Io, sì, non mi arrenderò
Se l'amore mi volta le spalle, dico qui,
Qui non ci sarà nessuna bandiera bianca
No oh oh no.
Che l'amore dichiari guerra contro di me
(Qui non ci sarà nessuna bandiera bianca)
Che l'amore dichiari guerra contro di me
Qui non ci sarà, qui non ci sarà
(Qui non ci sarà nessuna bandiera bianca).

I tuoi proiettili non mi fanno nulla, così
Spara, spara
Oh no no no no.

Qui non ci sarà nessuna bandiera bianca
No oh oh no
Io, sì, non mi arrenderò
Se l'amore mi volta le spalle, dico qui,
Qui non ci sarà nessuna bandiera bianca
No oh oh no.

Continuo, io continuo senza guardarmi indietro
Continuo, io continuo ieri sono io


Continuo, io continuo senza guardarmi indietro
Continuo, io continuo ieri sono io
Continuo, io continuo senza guardarmi indietro
Continuo, io continuo ieri sono io.

Qui non ci sarà nessuna bandiera bianca
No oh oh no
Qui non ci sarà nessuna bandiera bianca
nono nono
qui sarà nessuna bandiera bianca
No oh oh no.

lunedì 8 dicembre 2014

Taylor Swift al Jingle Bell Ball Capital Radio a Londra.

La cantautrice Taylor Swift per il Red Carpet del Jingle Bell Ball, la scorsa notte a Londra, ha optato per un abito rosso a stampe natalizie e splendidi sandali neri firmati Charlotte Olympia.
Nonostante la forte laringite la Swift si è cambiata d'abito, indossando una gonna, con crop top, nera dai decori dorati e si è esibita con Shake it Off, Blank Space, I Knew You Trouble, We Are Never Ever Getting Back Together e la versione pop di Love Story.




Storia di Irene, Erri De Luca- Recensione.

Ho terminato la lettura di Storia di Irene di Erri De Luca.

Tre storie "di mare". "Storia di Irene l'anfibia" è la storia di Irene, cresciuta insieme a due delfini, e promessa in sposa a uno di loro, ed è la storia di una meravigliosa sirena che, non più accetta alla terra, sgualdrina incinta, si sottrae all'uomo che l'ha ascoltata e ora vorrebbe trattenerla, raccontandole a sua volta storie incantatrici. "Il cielo in una stalla" narra di cinque scampati alle rappresaglie tedesche si trovano in una stalla e devono guadagnare la salvezza attraversando nottetempo il mare che divide Sorrento da Capri (terra liberata). In "Una cosa molto stupida" un vecchioricorda, a occhi chiusi, quando fu salvato dalle acque, in tempo di guerra, e restituito alla vita.

Un breve romanzo, composto da tre storie diverse, che si legge con la stessa velocità con la quale un'onda si infrange sugli scogli. Un misto di favola surreale, con la storia della doppia vita di Irene, autobiografia e cruda realtà, con le ultime due storie di guerra e dolore, che attraggono il lettore e lo lasciano attonito, confuso, ma irrimediabilmente affascinato.
La nostra specie umana ha bisogno di storie per accompagnare il tempo e trattenerne un poco. Così io raccolgo storie, non le invento. Vado dietro la vita a spigolare, se è un campo, a racimolare, se è una vigna. Le storie sono un resto lasciato dal passaggio. Non sono aria ma sale, quello che resta dopo il sudore. (Storia di Irene)

domenica 7 dicembre 2014

Consigli di lettura: Leggere Lolita a Teheran, Azar Nafisi.

Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze barbare, Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi nell'impresa di spiegare a ragazzi e ragazze, esposti in misura crescente alla catechesi islamica, una delle più temibili incarnazioni del Satana occidentale: la letteratura. È stata così costretta ad aggirare qualsiasi idea ricevuta e a inventarsi un intero sistema di accostamenti e immagini che suonassero efficaci per gli studenti e, al tempo stesso, innocui per i loro occhiuti sorveglianti. Il risultato è un libro che, oltre a essere un atto d'amore per la letteratura, è anche una beffa giocata a chiunque tenti di proibirla. 

Qui e ora, nell'altro mondo che tanto spesso veniva evocato dalle nostre discussioni, siedo e ripenso a me e alle mie studentesse, le mie ragazze, come le chiamavo, mentre leggiamo Lolita in una stanza piena di un sole fasullo, a Teheran. E tuttavia, per rubare le parole a Humbert, il poeta-criminale di Lolita, ho bisogno che anche tu, lettore, cerchi di pensare a noi, perché altrimenti non potremo esistere davvero. Contro la tirannia del tempo e della politica, cerca di immaginarci come a volte neppure noi osavamo fare: nei momenti più intimi e riservati, nelle più straordinariamente normali circostanze della vita, mentre ascoltiamo un po' di musica, ci innamoriamo, camminiamo per strade ombrose, o leggiamo Lolita a Teheran. E prova a ripensare a noi dopo che quelle cose ci sono state confiscate diventando una volta per tutte un piacere proibito. Se oggi voglio scrivere di Nabokov, è per celebrare la nostra lettura di Nabokov a Teheran, contro tutto e contro tutti. Dei suoi romanzi scelgo quello che ho insegnato per ultimo, e che è legato a così tanti ricordi. È di Lolita che voglio scrivere, ma ormai mi riesce impossibile farlo senza raccontare anche di Teheran. Questa, dunque, è la storia di Lolita a Teheran, di come Lolita abbia dato un diverso colore alla città, e di come Teheran ci abbia aiutate a ridefinire il romanzo di Nabokov e a trasformarlo in un altro Lolita: il nostro.
 È così che si conclude il primo capitolo del romanzo di Azar Nafisi, testimonianza di vita vissuta. L'opera, nonostante il profondo valore personale, mostra l'amore per la letteratura e come la libertà vissuta in altri paesi, al pari della tirannia subita in Iran, non necessariamente conduce alla felicità. Dai lontani anni '80 la condizione delle donne in Iran non è ancora migliorata e questo libro andrebbe letto al pari del successivo Mille splendidi soli di Khaled Hosseini, che mostra la situazione in Afghanistan.

lunedì 10 novembre 2014

Mama's Broken Heart, Miranda Lambert- Traduzione.


Testo:

I cut my bangs with some rusty kitchen scissors
I screamed his name 'til the neighbors called the cops
I numbed the pain at the expense of my liver
Don't know what I did next all I know, I couldn't stop

Word got around to the barflies and the baptists
My mama's phone started ringin' off the hook
I can hear her now sayin' she ain't gonna have it
Don't matter how you feel, it only matters how you look

Go and fix your make up, girl it's just a break up
Run and hide your crazy and start actin' like a lady
'Cause I raised you better, gotta keep it together
Even when you fall apart
But this ain't my mama's broken heart

I wish I could be just a little less dramatic
Like a Kennedy when Camelot went down in flames
Leave it to me to be holdin' the matches
When the fire trucks show up and there's nobody else to blame

Can't get revenge and keep a spotless reputation
Sometimes revenge is a choice you gotta make
My mama came from a softer generation
Where you get a grip and bite your lip just to save a little face

Go and fix your make up, girl it's just a break up
Run and hide your crazy and start actin' like a lady
'Cause I raised you better, gotta keep it together
Even when you fall apart
But this ain't my mama's broken heart

Powder your nose, paint your toes
Line your lips and keep 'em closed
Cross your legs, dot your I's
And never let 'em see you cry

Go and fix your make up, well it's just a break up
Run and hide your crazy and start actin' like a lady
'Cause I raised you better, gotta keep it together
Even when you fall apart
But this ain't my mama's broken heart.

Traduzione:

Ho tagliato la mia frangetta con un paio di forbici da cucina arrugginite
Ho gridato il suo nome finché i vicini non hanno chiamato la polizia
Ho stordito il dolore a spese del mio fegato
Non so cosa ho fatto dopo, tutto quello che so è che non riuscivo a smettere

 La notizia si sparse tra i frequentatori di bar ed i battezzatori
Il telefono di mia mamma ha cominciato a squillare dal gancio
La sento ora dire "lei non lo avrà mai"
Non importa come ti senti, importa solo come appari.

 Va e sistema il tuo make up, ragazza, è solo una rottura
Corri e nascondi la tua pazzia e inizia a comportarti come una signora
Perché ti ho cresciuta meglio, devi tenerti insieme
Anche quando sei distrutta
Ma questo non è il cuore spezzato di mia mamma

 Vorrei poter essere solo un po' meno drammatica
Come un Kennedy quando Camelot è andato in fiamme
Lascia che sia io a condurre le partite
Quando i camion dei pompieri si presentano e non c'è nessun altro da incolpare.

Impossibile ottenere vendetta e mantenere una reputazione immacolata
A volte la vendetta è una decisione che devi prendere
La mia mamma è venuta da una generazione più morbida
Dove si otteneva una presa e si mordeva il labbro solo per salvare un po' di faccia.

 Va e sistema il tuo make up, ragazza, è solo una rottura
Corrie nascondi la tua pazzia e inizia a comportarti come una signora
Perché ti ho cresciuta meglio, devi tenerti insieme
Anche quando sei distrutta
Ma questo non è il cuore spezzato di mia mamma
.

Incipriati il naso, dipingiti le dita dei piedi
Delinea le tue labbra e mantienile chiuse
Incrocia le gambe, metti i puntini sulle I
E non lasciare mai che ti vedano piangere.

 Va e sistema il tuo make up, ragazza, è solo una rottura
Corrie nascondi la tua pazzia e inizia a comportarti come una signora
Perché ti ho cresciuta meglio, devi tenerti insieme
Anche quando sei distrutta
Ma questo non è il cuore spezzato di mia mamma




martedì 28 ottobre 2014

Wildest Dream, Taylor Swift- Traduzione.

  

Testo:

 He said let's get out of this town
Drive out of the city
Away from the crowds
I thought heaven can't help me now
Nothing lasts forever
But this is gonna take me down
He's so tall, and handsome as hell
He's so bad but he does it so well
I can see the end as it begins my one condition is

Say you'll remember me
Standing in a nice dress, staring at the sun set babe
Red lips and rosy cheeks
Say you'll see me again even if it's just in your wildest dreams
Wildest dreams

I say no one has to know what we do
His hands are in my hair, his clothes are in my room
And his voice is a familiar sound, nothing lasts forever
But this is getting good now
He's so tall, and handsome as hell
He's so bad but he does it so well
And we've had our very last kiss
But my last request is


Say you'll remember me
Standing in a nice dress, staring at the sun set babe
Red lips and rosy cheeks
Say you'll see me again even if it's just in your wildest dreams
Wildest dreams

You see me in hindsight
Tangled up with you all night
Burn it down
Some day when you leave me
I bet these memories hunt you around
You see me in hindsight
Tangled up with you all night
Burn it down
Some day when you leave me
I bet these memories follow you around

Say you'll remember me
Standing in a nice dress, staring at the sun set babe
Red lips and rosy cheeks
Say you'll see me again even if it's just pretend

Say you'll remember me
Standing in a nice dress, staring at the sun set babe
Red lips and rosy cheeks
Say you'll see me again even if it's just in your wildest dreams
Wildest dreams
Even if it's just in your wildest dreams
In your wildest dreams

Traduzione:

 Ha detto: usciamo da questa cittadina
Guidiamo fuori città
Lontano dalla folla.
Ho pensato; il cielo non può aiutarmi ora.
Niente dura per sempre.
Ma questo è annienterà
Lui è così alto e fantastico come l'inferno
È così cattivo, ma lo fa così bene
Riesco a vedere la fine non appena inizia, la mia unica condizione è

 Dì che ti ricorderai di me. 
In piedi con un bel vestito, 
mentre osservo il tramonto, babe.
 Labbra rosse e guance rosee. 
Dì che mi rivedrai,
seppure nei tuoi sogni più selvaggi.
Nei tuoi sogni più selvaggi.

 Io dico: nessuno deve sapere quello che facciamo.
Le sue mani sono tra i miei capelli, i suoi vestiti sono nella mia stanza
E la sua voce è un suono familiare, niente dura per sempre
Ma sta procedendo bene adesso
È così alto e fantastico come l'inferno
È così cattivo, ma lo fa così bene
E abbiamo avuto il nostro ultimo bacio
Ma la mia ultima richiesta è

 Dì che ti ricorderai di me. 
In piedi con un bel vestito, 
mentre osservo il tramonto, babe.
 Labbra rosse e guance rosee. 
Dì che mi rivedrai,
seppure nei tuoi sogni più selvaggi.
Nei tuoi sogni più selvaggi.

 Tu mi vedi col senno di poi
Stretta a te tutta la notte
Distruggilo
Un giorno, quando mi lascerai
Scommetto che questi ricordi ti perseguiteranno in giro
Tu mi vedi col senno di poi
Stretta a te te tutta la notte
Distruggilo
Un giorno, quando mi lascerai
Scommetto che questi ricordi ti seguiranno in giro.

  Dì che ti ricorderai di me. 
In piedi con un bel vestito, 
mentre osservo il tramonto, babe.
 Labbra rosse e guance rosee. 
Dì che mi rivedrai, 
anche se è solo per finta.

 Dì che ti ricorderai di me. 
In piedi con un bel vestito, 
mentre osservo il tramonto, babe.
 Labbra rosse e guance rosee. 
Dì che mi rivedrai,
seppure nei tuoi sogni più selvaggi.
Nei tuoi sogni più selvaggi.
Sogni più selvaggi.
 Seppure nei tuoi sogni più selvaggi.
Nei tuoi sogni più selvaggi.



giovedì 2 ottobre 2014

La rivelazione, James Dashner- Recensione.

Ieri ho terminato la lettura de La Rivelazione, l'ultimo romanzo della serie The Maze Runner, di James Dashner.

Thomas sa di non potersi fidare delle menti malvagie che fanno parte della C.A.T.T.I.V.O., l'organizzazione che continua a tenere sotto scacco lui e gli altri Radurai, i sopravvissuti al Labirinto. Il tempo delle menzogne è finito, gli ripetono, i loro ricordi sono stati ripristinati e le tremende Prove cui sono stati sottoposti sono terminate. Sostengono di aver raccolto tutti i dati di cui avevano bisogno, ma di dover fare ancora affidamento su di loro per un'ultima missione: tocca ai Radurai trovare una cura per l'Eruzione, lo spietato morbo che conduce alla follia. Ma accade qualcosa che nessuno degli uomini della C.A.T.T.I.V.O. poteva prevedere: i ricordi di Thomas si spingono molto più lontano di quanto possano anche solo sospettare, fino alla verità. Il ragazzo adesso ha la conferma: non può credere a una sola parola di quello che dicono. E i suoi ricordi gli rivelano che dovrà fare molta attenzione, se vuole sopravvivere, perché la verità è più pericolosa della menzogna.

Siamo finalmente giunti al capitolo finale di questa frenetica saga ed abbiao scoperto la verità su tutto ciò che è accaduto a Thomas e agli altri Radurai. Il ragazzo continua a nutrire rabbia e dubbi nei confronti della C.A.T.T.I.V.O. e durante il tragitto è costretto a fare i conti con i pericolosi e rancorosi Spaccati e con la perdita di persone importanti, fino alla conquista della libertà. Come al solito di Dashner un romanzo ricco di colpi di scena e dai ritmi serrati.
Essendo stato pubblicato nel 2011 fa da precursore ad alcuni romanzi distopici usciti soltanto di recente e che da esso sembrano aver preso spunto.

giovedì 25 settembre 2014

La Fuga, James Dashner- Recensione.

Ieri ho terminato la lettura de La Fuga, secondo romanzo della trilogia The Maze Runner, di James Dashner.

Il Labirinto e i viscidi Dolenti sono ben poca cosa se paragonati alla lunga marcia che la malefica organizzazione denominata C.A.T.T.I.V.O. ha pianificato per i pochi sopravvissuti che tiene prigionieri, i Radurai, attraverso la Zona Bruciata. La squallida landa inaridita da un sole accecante è sferzata da tempeste di fulmini, e popolata da esseri umani che l'Eruzione, il temibile morbo che rende folli, ha ridotto a zombi assetati di sangue. Nelle due settimane in cui dovranno percorrere i centocinquanta chilometri che li separano dal porto sicuro, la loro meta, tra cunicoli sotterranei infestati da sfere metalliche affamate di teste umane e creature senza volto dagli artigli letali, i Radurai dovranno dar prova del loro coraggio e dar voce al loro istinto di sopravvivenza. In questo scenario di desolazione, superando le insidie di città fatiscenti e foreste rase al suolo, il viaggio verso il luogo misterioso in cui potranno ottenere la cura che salverà loro stessi e il mondo diventerà per Thomas, Brenda, Minho e gli altri un percorso di scoperta del proprio mondo interiore, del limite oltre il quale è possibile spingere le proprie paure.

Durante la lettura si nota quanto sia soltanto un capitolo di transizione, che inizia a fornire qualche risposta, ma ancora in modo criptico ed incompleto. Seguiamo la fuga di Thomas e degli altri Radurai attraverso terreni impervii e strani e pericolosi incontri, fino al loro arrivo alla "Zona Sicura", che forse di sicuro ha ben poco. Una lettura ricca di colpi di scena e in cui nulla è sicuro e nulla è come sembra.
Leggerò a breve anche il terzo ed ultimo romanzo.

giovedì 11 settembre 2014

Resta anche domani, Gayle Forman- Recensione.

In occasione dell'uscita al cinema, il prossimo 18 settembre, del film Resta anche domani, ho terminato la lettura del romanzo omonimo di Gayle Forman.

Non ti aspetteresti di sentire anche dopo. Eppure la musica continua a uscire dall'autoradio, attraverso le lamiere fumanti. E Mia continua a sentirla, mentre vede se stessa sul ciglio della strada e i genitori poco più in là, uccisi dall'impatto con il camion. Mia è in coma, ma la sua mente vede, soffre, ragiona e, soprattutto, ricorda. La passione per il violoncello e il sogno di diventare una grande musicista, l'ironia implacabile di Kim e la scazzottata che ha inaugurato la loro amicizia, l'amore di un ragazzo che sta per diventare una rockstar e la prima volta che, tra le sue mani, si è sentita vibrare come un delicato strumento. Ma ricorda anche quello che non troverà al suo risveglio: la tenerezza arruffata di suo padre, la grinta di sua madre, la vivacità del piccolo Teddy, l'emozione di vivere ogni giorno in una famiglia di ex batteristi punk e indomabili femministe. A tanta vita non si può rinunciare. Ma cosa rimane di lei, adesso, per cui valga la pena restare anche domani?

Il romanzo si legge in poche ore, ma non lascia nulla di duraturo. Tutte le scene sono eccessivamente velocizzate, anche quelle che dovrebbero essere più commoventi, e i personaggi, in primis Mia, a tratti quasi insopportabile per la sua totale perfezione, sono tutti stereotipati. Il tema è paranormale, quindi sono possibili molte licenze, ma la narrazione risulta comunque totalmente inverosimile, non si crea alcun patto narrativo.
Vedremo come sarà rappresentata la storia sul grande schermo.

venerdì 5 settembre 2014

Taylor Swift ai Deutscher Radiopreis 2014.

La cantautrice Taylor Swift, la scorsa notte, ha partecipato ai Deutscher Radiopreis 2014 ad Amburgo. La Swift ha scelto di indossare un abito del marchio australiano Sass & Bide e si è esibita con il nuovo singolo: Shake it Off; che si trova, per la seconda settimana consecutiva, al primo posto della Billboard hot 100.




Ecco, invece, il video dell'esibizione:


venerdì 29 agosto 2014

La verità di Amelia, Kimberly McCreight- Recensione.

Ho terminato la lettura de La verità di Amelia, romanzo d'esordio di Kimberly McCreight.

«Non è da lei». Mentre si fa largo tra i passanti, Kate Baron ripensa incredula alla telefonata che l’ha costretta a lasciare una riunione decisiva per la sua carriera: dopo essere stata scoperta a copiare, sua figlia Amelia è stata sospesa con effetto immediato dal preside della Grace Hall, uno degli istituti privati più esclusivi di New York. «Non è da lei», continua a ripetersi Kate, finché non si trova davanti a una scena sconvolgente. L’ingresso della scuola è bloccato da un cordone di agenti di polizia, vigili del fuoco e paramedici. E la causa è proprio sua figlia. Per la vergogna, Amelia si è suicidata, lanciandosi dal tetto dell’edificio. Col suo mondo ormai in pezzi, Kate si chiude in un bozzolo di dolore e sensi di colpa, ma alcuni giorni dopo la tragedia riceve un inquietante SMS anonimo: «Amelia non si è buttata». Cosa significa? Possibile che la verità sia diversa da quella sostenuta dalle autorità scolastiche? Possibile che ci sia un’altra verità? Kate deve saperlo. Deve raccogliere le forze e scandagliare la vita della figlia, una vita segnata da ombre e segreti di cui lei neppure sospettava l’esistenza. E, a poco a poco, una domanda inizia a tormentarla. Chi era veramente Amelia? Solo trovando la risposta, Kate potrà rendere giustizia alla figlia. Solo così riuscirà a porterà alla luce la verità di Amelia.

L'autrice alterna la narrazione in terza persona della vita di Kate dopo la morte della figlia, quella in prima persona della stessa Amelia dei suoi ultimi mesi di vita, pagine di diario, blog, scambi di sms, stati e commenti su facebook. Un miscuglio di stili indovinato, poiché la narrativa dovrebbe essere anche specchio del nostro tempo.
Kate è una madre single, poco presente a casa a causa del lavoro, ma che quando c'è tenta di dare il massimo, che rappresenta la maggior parte dei genitori. Amelia è una ragazzina che deve fare i conti con i problemi tipici degli adolescenti, ma resta anche invischiata in una rete malsana dalla quale tenta di uscire in tutti i modi.
Una narrazione accattivante, circa 400 pagine consumate in pochi giorni, che portano ad una riflessione sul ruolo di genitore e sulla vita in generale, con, forse, solo un po' troppa aspettiva creata dal passaparola.

giovedì 28 agosto 2014

Il giardino degli incontri segreti, Lucinda Riley- Recensione.

Ho terminato la lettura de Il giardino degli incontri segreti, di Lucinda Riley.

Da bambina Julia Forrester ha trascorso molte ore felici nell'incantevole tenuta di Wharton Park, dove suo nonno coltivava con passione le specie più rare ed esotiche di fiori. Quando un terribile incidente sconvolge la sua vita, Julia, ormai bella e affermata pianista, torna istintivamente nei luoghi della sua infanzia, nella speranza che la aiutino a capire che direzione prendere, come è avvenuto in passato. Da poco, la tenuta di Wharton Park è stata rilevata dall'affascinante e ribelle Kit Crawford, che durante i lavori di ristrutturazione ha trovato un diario datato 1940, forse appartenuto al nonno di Julia. E mentre con l'avanzare dell'inverno la tensione tra Julia e Kit cresce di ora in ora, Julia si rivolge alla nonna Elsie per scoprire quale verità si nasconda dietro quelle pagine annotate. Ed è così che un terribile segreto sepolto per anni viene alla luce, un segreto potente, che ha quasi distrutto Wharton Park e che è destinato a cambiare per sempre anche la vita di Julia. 

Una narrazione che si snoda per settant'anni, che mostra il fascino dei luoghi: prima della gelida Inghilterra, poi della vitale Thailandia ed, infine, della moderna Francia. Julia, dopo una tragedia che le ha sconvolto l'esistenza, deve rimettere insieme i pezzi ed andare avanti, per questo ha bisogno dell'aiuto di sua nonna Elsie per recuperare il suo passato, così da assicurarsi un futuro. Tema importante è anche l'amore, quello per la famigllia o per il partner capace di stravolgere in meglio o in peggio la vita delle persone coinvolte. Poco più di 600 pagine che si leggono piacevolmente, con, però, alcuni colpi di scena che l'autrice avrebe potuto evitare, poiché ininfluenti ai fini della storia.

lunedì 18 agosto 2014

Il Labirinto, James Dashner- Recensione.

Ho terminato la lettura de Il Labirinto, primo romanzo della trilogia The Maze Runner di James Dashner.
Thomas è un ragazzo come tanti, ma un giorno si risveglia in un ascensore che lo ha portato in un universo parallelo. Non ricorda come ci sia arrivato, né alcun particolare del suo passato, a eccezione del proprio nome di battesimo. È circondato da altri ragazzi, tutti nelle sue stesse condizioni. Quando le porte dell’ascensore si aprono, Thomas viene accolto da alcuni ragazzi che gli danno il benvenuto nel Glade, un ampio spazio limitato da mura di pietra. Come Thomas, anche i Gladers non sanno come siano finiti in questo spazio, e l’unica cosa certa è che ogni mattina le porte di pietra all’inizio del labirinto che li circonda vengono aperte, mentre la notte si chiudono. Ben presto i ragazzi elaborano l’organizzazione di una società ben ordinata e disciplinata dai Custodi, dove si svolgono riunioni dei consigli e vigono regole rigorose per mantenere l’ordine. Ogni trenta giorni qualcuno si aggiunge a loro dopo essersi risvegliato nell’ascensore. Il mistero si infittisce un giorno quando – senza che nessuno se lo aspettasse – arriva una ragazza. È la prima ragazza che abbia mai fatto la propria comparsa in quel mondo, ed è il messaggio che porta con sé a stupire, più della sua stessa presenza. In assenza di altri mezzi visibili di fuga, il labirinto sembra essere l’unica speranza del gruppo.Ho terminato la lettura de Il Labirinto, primo romanzo della trilogia The Maze Runner, di James Dashner.

Thomas non è come gli altri. Quando arriva nella radura non trascorre le prime settimane a piangere e a sentirsi spaesato come gli altri. È subito coraggioso, vuole esplorare il labirinto, vuole scappare.
La storia scorre veloce e giungere al finale non risulta assolutamente faticoso, anzi, quasi si desidera che il tutto duri di più.
Il Labirinto è sicuramente un precursore di tante serie distopiche che sono state pubblicate negli ultimi anni, quindi assolutamente da leggere.
Leggerò sicuramente gli altri due romanzi della trilogia. (Il terzo uscirà in Italia tra circa 10 giorni: il 28 agosto).

martedì 22 luglio 2014

Presagio triste, Banana Yoshimoto- Recensione.

Ieri ho terminato la lettura di Presagio triste, di Banana Yoshimoto.

La diciannovenne Yayoi vive una vita apparentemente idilliaca in seno a una famiglia felice; eppure qualcosa turba questa serenità, un presagio triste si insinua in quest’armonia. Un presagio che potrebbe trovare risposta in una casa molto diversa dalla sua dove regnano malinconie, segreti e misteri.

L'infanzia di Yayoi sembra essere stata cancellata dalla sua memoria e la sua sensibilità si è ormai affievolita. Tutte le risposte che la ragazza sta cercando, scaturite da questo doloroso presagio, sembrano essere custodite dalla trentenne zia insegnante di musica dalla personalità stravagante, solitaria e malinconica.
La narrazione è tipica della Yoshimoto: lenta, dolce, avvolgente e che richiama le ricche tradizioni giapponesi. Una storia sulla ricerca di sé che lascia una sensazione agrodolce di malinconia e speranza.

martedì 24 giugno 2014

George Orwell: in difesa del romanzo. Come in 78 anni la situazione non sia cambiata poi tanto.

Gli scritti di Orwell continuando ad apparire estremamente attuali, in special modo i suoi saggi. Vorrei soffermarmi su uno di essi in particolare: In difesa del romanzo, pubblicato nel 1936, che contiene riflessioni ancora attuali sul perché il romanzo sia stato svalutato e la gente affermi con orgoglio di non leggerne mai, sul lavoro poco sincero, ma comprensibile, dei critici letterari e su come sia possibile, tuttavia, salvare questa forma letteraria.
Ecco alcuni stralci:

Se scrivi romanzi fai presa, automaticamente, su un pubblico meno intelligente di quello che conteresti se avessi scelto un'altra forma di letteratura. 

È facile sostenere che il romanzo è una forma d'arte disprezzabile e che la sua sorte non interessa. Mi domanda se valga la pena di confutare questa opinione. A ogni buon conto do per scontato che il romanzo deve essere salvato e che per recuperarlo è necessario convincere le persone intelligenti a prenderlo sul serio.

"Se riuscirete a leggere questo libro senza gridare di piacere significa che la vostra anima è morta". Cose del genere vengono scritte  su qualsiasi romanzo pubblicato. [...] Deve essere così difficile scegliere un libro in biblioteca e ci si deve sentire in colpa, se non si riesce a gridare di piacere! In realtà nessuna persona che conti veramente si lascia ingannare da commenti simili e la scarsa considerazione in cui è tenuta la critica letteraria si è trasformata in disprezzo per il romanzo stesso.

La buona critica letteraria non potrà esistere fin quando si continuerà a ritenere che ogni romanzo sia meritevole di essere recensito.

Un periodico si procura il suo mucchio settimanale di libri e ne invia una dozzina a X, il critico prezzolato, il quale ha moglie e figli e deve guadagnarsi la sua ghinea, per non parlare della mezza corona a volume che racimola dalla vendita delle copie recensite. 

[...] Nel frattempo ogni lettore intelligente si ritrae disgustato, mentre snobbare il romanzo diviene una sorta di irrinunciabile dovere. Accade così che un romanzo meritevole possa, stranamente, passare inosservato solo perché è stato elogiato alla stessa stregua del romanzo da quattro soldi.

C'è bisogno di almeno un periodi che faccia della recensione una prelibatezza e non tenga in alcun conto la letteratura di bassa lega, una rivista in cui ci siano veramente dei critici e non marionette che aprono la bocca quando l'editore tira la cordicella.

Dovrebbe essere possibile escogitare un sistema, anche molto rigoroso, per classificare i romanzi in serie A, B, C e così via, in modo che, se il recensore loda o condanna un libro, il lettore è in grado di trarne le debite conclusioni.

Come il Signore promise che non avrebbe distrutto Sodoma se si fossero trovati almeno dieci uomini retti, così il romanzo non sarà completamente perduto se da qualche parte esisterà un pur esiguo numero di critici onesti.

mercoledì 4 giugno 2014

Tsugumi. Banana Yoshimoto- Recensione.

Ieri ho terminato la lettura di Tsugumi di Banana Yoshimoto.

“Giornate di una felicità intensa non capitano spesso nella vita. Ed è inseguendo quel vivido miraggio, che le persone riescono a tirare avanti e a invecchiare... Tsugumi è un romanzo che parla di questo. Di un’estate di un gruppo di ragazzi che non tornerà mai più. Del mare e del primo amore...” Così Banana Yoshimoto parla del suo romanzo tutto dedicato all’adolescenza. Maria e Tsugumi sono amiche fin dall’infanzia anche se sono molto diverse. Maria, l’io narrante, è dolce: ha lasciato il piccolo paesino in cui era nata e cresciuta per iscriversi all’università a Tokyo. Tsugumi è bellissima ma dotata di un carattere infernale: affabile con gli estranei, nel privato è un tiranno, parla come un maschio ed è viziata all’inverosimile. Non può spostarsi dalla tranquilla penisola di Izu perché le sue condizioni di salute non glielo permettono. Il suo destino pare essere segnato... Può un nuovo incontro delle due amiche, là dove trascorrevano le estati, cambiare sorti che parevano ormai ineluttabili? Uscito a puntate nell’edizione giapponese di “Marie Claire” e apparso in volume nel 1989, Tsugumi è il più grande successo di Banana Yoshimoto.

L'intento di Banana Yoshimoto, come da lei stesso dichiarato, era quello di rappresentare il "niente" delle sue estati trascorse sulle coste della penisola di Izu, tra il ripetersi di nuotate, passeggiate e tramonti con il mare a fare da sfondo. L'autrice riesce pienamente nel suo proposito, mostrandoci una storia in cui non accade nulla di sostanziale o sconvolgente, se non per alcuni brevi passaggi, forse a tratti solo accennata e poco approfondita, a tratti un po' irreale, ma vivida. Riusciamo a percepire perfettamente l'atmosfera estiva e i sentimenti che sono ben delineati dalla giovane Maria, che non può fare a meno di voler bene a Tsugumi, nonostante il suo modo altalenante di comportarsi. 

lunedì 2 giugno 2014

Les amours dévouées, Coeur de pirate- Traduzione


Testo:

On ne vit pas au large, mais bien pris en charge
de distance, nous, amants séparés
Par des docks hantés aux barques amarrées
Qui nous tiennent au bord des sentiments

Mais j’arrive et que celles qui t’attendent
ne t’attendent plus jamais
Ou se fassent un sang d’encre
pour ce diamant que j’ai
Si je dois moi-même tendre
la carte d’une dévouée

Personne n’a l’emprise que tu as sur moi,
sur mon souffle qui reste saccadé
Des courses contre le vent
qui ne comptent plus maintenant
Qu’on s’est dit qu’on s’appartenait

Mais j’arrive et que celles qui t’attendent
ne t’attendent plus jamais
Ou se fassent un sang d’encre
pour ce diamant que j’ai
Si je dois moi-même tendre
la carte d’une dévouée

Traduzione:

Noi non viviamo all'esterno, ma ben all'interno,
la distanza, noi, amanti separati
da banchine infestate con barche ormeggiate
che ci tengono ai margini dei sentimenti.

Ma io arriverò e quelle che ti aspettano,
non ti aspetteranno più,
o si preoccuperanno eccessivamente
per questo diamante che ho,
se devo offrire me stessa,
come la mappa di un devoto.

Nessuno ha l'influenza che tu hai su di me,
sul mio respiro che rimane irregolare,
le corse contro il vento,
che non contano più ora
che ci siamo detti che ci apparteniamo.

Ma io arriverò e quelle che ti aspettano,
non ti aspetteranno più,
o si preoccuperanno eccessivamente
per questo diamante che ho,
se devo offrire me stessa,
come la mappa di un devoto.


lunedì 19 maggio 2014

Saint Laurent, Coeur de pirate- Traduzione.


Testo:

Il est trois heures moins quart
Sur la Main, il est tard
Les filles ont dansé pour toi
Pour te consoler, leur roi

Et si tu dors seul ce soir
Parmi leurs pleurs d’aurore
Et si tu me laisses dans tes bras
Je t’attends, boulevard Saint-Laurent

On s’est vus deux par deux
Je sais, tu es pris, amoureux
Mais j’ai tant dansé pour toi
Pour te gagner, mon roi

Et si tu dors seul ce soir
Parmi leurs pleurs d’aurore
Et si tu me laisses dans tes bras
Je t’attends, boulevard Saint-Laurent

Traduzione:

Sono le tre meno un quarto,
sulla Main, è tardi,
le ragazze hanno danzato per te,
per consolarti, il loro re.

E se tu dormi da solo stanotte
tra le loro lacrime d'alba,
e se mi lasci tra le tue braccia,
ti aspetto al boulevard Saint Laurent.

Ci siamo visti, in altre coppie,
lo so, tu sei preso, innamorato,
ma io ho tanto ballato per te,
per conquistarti, mio re.

E se tu dormi da solo stanotte
tra le loro lacrime d'alba,
e se mi lasci tra le tue braccia,
ti aspetto al boulevard Saint Laurent.

sabato 17 maggio 2014

Prince Arthur, Coeur de pirate- Traduzione.


Testo:

Je parle d’histoires qui commencent
là où certains laisseront leur sang
là où les jeunes deviennent trop grand
et les paroles figent le temps
elle sortait d’une guerre familiale
réduite à ne plus avoir mal
assise sur la même tard le soir
elle vit enfin son prince en noir
il n’avait qu’à lancer un regard
pour qu’il ne soit trop tard
et elle n’attende rien
couvert de cuir les yeux levés au ciel
il s’approcha d’elle
et lui tendit la main
cette fausse promesse d’être là jusqu’à la fin
ils devinrent l’envie des enviables
comme serge et jane en moins banal
a faire l’amour en s’engueulant
en pleurant de rire et pourtant
les mois passèrent, elle s’enfonçait
alors que lui disparaissait
les yeux dans l’eau, les dents serrées
l’eau de la vie qu’elle a laissé
pour lui elle aurait affronté le vide
qui la rongeait depuis
qu’elle laissait ses secrets
au cœur d’un homme rongé par tout ses vices
qui l’aurait à jamais
et elle le savait bien
que ses promesses auraient un jour une fin

Traduzione:

Sto parlando di storie che iniziano
dove alcuni lasciano il loro sangue,
dove i giovani diventano troppo grandi
e le parole congelano il tempo
lei proveniva da una guerra familiare
lasciata a non sentire più dolore
seduta nella stessa sera tarda,
ha finalmente visto il suo principe in nero,
lui aveva solo da lanciarle uno sguardo
perché era troppo tardi,
lei non si aspettava nulla,
coperta di pelle, gli occhi rivolti al cielo,
lui si avvicinò a lei
e le porse la mano
quella falsa speranza di esserci fino alla fine
divennero l'invidia degli invidiosi,
come dei comuni Serge e Jane,
a fare l'amore urlando
e ancora piangere dal ridere,
i mesi passarono, lei annegò
mentre lui scomparve,
gli occhi nell'acqua, i denti serrati
l'acqua della vita che lei aveva lasciato,
per lui avrebbe affrontato il vuoto
che roso dal momento che
lei aveva lasciato i suoi segreti
al cuore di un uomo consumato da tutti i suoi vizi,
che avrebbe sempre avuto
e lei lo sapeva
che le sue promesse un giorno avrebbero avuto fine.


giovedì 15 maggio 2014

Sorella mio unico amore, Joyce Carol Oates- Recensione.

Ieri ho terminato la lettura di Sorella mio unico amore, di Joyce C. Oates.

Bix e Betsey Rampike a prima vista sono un caso di esemplare medietà suburbana: vivono non lontano eppure distantissimi dalla grande città, in un New Jersey tanto sonnacchioso quanto crudele nelle sue frammentazioni economiche e sociali; conducono un'esistenza che oscilla poco consapevolmente tra appagato conformismo e smodata ambizione; hanno due figli che, se per Bix sono l'incarnazione di un perenne senso di colpa venato di responsabilità, per Betsey rappresentano il veicolo di sogni di gloria e di riscatto, alimentati da una sottocultura della celebrità ormai del tutto pervasiva nella middle class americana. Le aspettative su Skyler, il primogenito, si sono purtroppo infrante in seguito a un incidente che lo ha lasciato claudicante. Diverso però è il caso di Edna Louise, graziosa bambina che sin dalla più tenera infanzia dimostra un talento fuori dal comune per il pattinaggio su ghiaccio che promette di lanciarla nello scintillante mondo dell'agonismo professionistico e dello show business.

La trama ricalca un caso di cronaca nera americana del 1996: l'omicidio in casa sua della piccola JonBénet Ramsey (Bliss Rampike), giovanissima reginetta di bellezza. Il caso, tuttavia, rimane ancora irrisolto.
Joyce Oates ci presenta la storia tramite il punto di vista di Skyler Rampike, il fratello maggiore di Bliss, costretto a subire, insieme alla piccola, le pressioni della madre Betsy, ancora bloccata in uno stato adolescenziale di ricerca dell'accettazione altrui, che proietta i suoi sogni irrealizzati sui suoi figli, e i comportamenti del borioso padre Bix. Attraverso un racconto frammentario, Skyler ripercorre le tappe della sua vita, a partire dalla sua vita da bambino senza Bliss, fino alla sua vita di tardo-adolescente. 
Nonostante le numerose pagine, la lettura non risulta eccessivamente pesante e lenta e possiamo percepire chiaramente i sentimenti di Skyler, provando una profonda empatia nei suoi confronti, fino al suo graduale ritorno alla vita. 

martedì 6 maggio 2014

Taylor Swift al Met Gala 2014.

Questa notte si è tenuto, nel centro di New York, il Met Gala 2014. La cantante Taylor Swift si è presentata sul red carpet con indosso un abito color cipria firmato Oscar de la Renta, i capelli sciolti ed ondulati ed un make-up naturale, con l'immancabile rossetto rosso.
Taylor ha anche trascorso la serata con le amiche: la supermodella, Karlie Kloss, angelo di Victoria's Secret dall'anno scorso, e la cantante ed attrice Selena Gomez.




sabato 3 maggio 2014

La petite mort, Couer de pirate- traduzione.


Testo:


Le temps d’un souffle coupé
Par un soir tardif d’été
Les anges partirent avant
Et leurs visages tachés de blanc
Je crois qu’il est trop tard
Pour t’avouer que j’ai mal
À mon coeur mourant
Et mes souvenirs tachés de blanc

Si l’on me perd, sache que je serai la tienne
Et au creux de ses bras, la mort nous bercera
Car si l’on me perd,
c’est seulement pour rester la tienne
Et au creux de ses bras, la mort nous bercera

La pluie coule sur mes tempes
La foudre chante ta descente
Blottie contre ma vie
Ton rire résonne et puis s’enfuit
Je crois qu’il est trop tard
Pour te dire que ça fait mal
Mon coeur n’est plus comme avant
Car il s’endort tout doucement

Traduzione:

Il tempo di un sospiro
in una sera di fine estate,
gli angeli se ne sono andati prima
con i loro volti macchiati di bianco.
Penso che sia troppo tardi
per ammettere che sto male
con il mio cuore morente
e i miei ricordi macchiati di bianco.

Se mi perdono, so che sarò tua
e immersa nelle sue braccia, la morte ci cullerà,
perché se mi perdono
è solo per restare tua
 e immersa nelle sue braccia, la morte ci cullerà.

La pioggia cade sulle mie tempie,
il fulmine canta la tua discesa,
rannicchiata contro la mia vita
la tua risata risuona e poi fugge.
Penso che sia troppo tardi
per ammettere che sto male.
Il mio cuore non è più come prima,
perché si addormenta dolcemente.



venerdì 2 maggio 2014

Cercando Alaska, John Green- Recensione.

Ieri ho terminato la lettura di Cercando Alaska, primo romanzo di John Green.

Miles Halter, sedici anni, colto e introverso, comincia a frequentare un'esclusiva prep school dell'Alabama. Qui lega subito con Chip, povero e brillantissimo, ammesso alla scuola grazie a una borsa di studio, e con Alaska Young, divertente, sexy, attraente, avventurosa studentessa di cui tutti sono innamorati. Insieme bevono, fumano, stanno svegli la notte e inventano scherzi brillanti e complicati. Ma Miles non ci mette molto a capire che Alaska è infelice, e quando lei muore schiantandosi in auto vuole sapere perché. È stato davvero un incidente? O Alaska ha cercato la morte?

Miles è il classico ragazzo timido che incontra amici eclettici che lo coinvolgono nelle loro avventure e disavventure e si innamora di una ragazza bella e tenebrosa, in questo caso, Alaska. Tuttavia, le riflessioni sulla vita, sulla morte e sulla gioventù sono altamente condivisibili, ma la "ricerca di Alaska" è liquidata in poche pagine. Solo leggendo la trama si viene a conoscenza dei due terzi di ciò che è narrato nel libro e nelle restanti pagine non viene aggiunto molto. Le basi ci sono, ma trovo che manchi qualcosa, alcuni aspetti andavano approfonditi maggiormente; i personaggi rappresentano un po' tutti degli stereotipi. 

martedì 29 aprile 2014

Adieu, Coeur de Pirate- Traduzione.


Testo:

Tu ris si mal, tu ris de vide
Des tâches de vin sur ta chemise
Qui a deux boutons éclatés
Sur ton corps qui me repoussait
Tu fais l’amour en deux poussées
L'amant, le manque et la tournée
Et pendant que tu t’articules
Moi je soupire et toi, tu meurs

Menaces de partir
Parce que je hurle
Quand tu chantes tes souvenirs
Eh bien chéri
Prends donc la porte
Car tu sais que plus rien ne me va

Mais dis moi adieu demain
Mais dis moi adieu en chemin
Va voir les autres, je n’en pense rien
Je t’ai aimé et je t’assure que c’est la fin

Crois-tu pouvoir enfin me dire
Que tu veux bien qu’on reste amis
Non c’est gentil, ça va comme ça
Des amis j’en ai plein déjà
Je n’aurai donc plus à t’entendre
Rentrer la nuit quand j’attends l’aube
Qui arrive en poussant les heures
Moi je me lève et toi, tu meurs

Menaces de partir
Parce que je hurle
Quand tu chantes tes souvenirs
Eh bien chéri
Prends donc la porte
Car tu sais que plus rien ne me va

Mais dis moi adieu demain
Mais dis moi adieu en chemin
Va voir les autres, je n’en pense rien
Je t’ai aimé et je t’assure que c’est la fin

Mais dis moi adieu demain
Mais dis moi adieu en chemin
Va voir les autres, je n’en pense rien
Je t’ai aimé et je t’assure que c’est la fin

Traduzione:

Ridi così male, in modo vuoto.
Macchie di vino sulla tua camicia,
che hanno due punti in esplosione,
sul tuo corpo che mi spinto.
Fai l'amore in due spinte.
L'amante, la mancanza e il giro continuo.
E mentre ti pronunci,
io sospiro e tu muori

Minacci di partire
perché io urlo,
quando canti i tuoi ricordi
davvero cari.
Perciò esci dalla porta
perché sai che nulla funziona più con me.

Ma dimmi addio domani.
Dimmi addio lungo la strada.
Va a cercare le altre, non mi importerà.
Ti ho amato e ti assicuro che è la fine.

Pensi di essere finalmente in grado di dirmi
che vuoi che rimaniamo amici
no, è gentile, ma va bene così
ho già molti amici,
Quindi non avrò più motivo di ascoltarti
rientrare la notte, quando aspetto l'alba
che arriva spingendo le ore.
Mi alzo e tu muori.

Minacci di partire
perché io urlo
quando canti i tuoi ricordi
davvero cari.
Perciò esci dalla porta
perché sai che nulla funziona più con me.

Ma dimmi addio domani.
Dimmi addio lungo la strada.
Va a cercare le altre, non mi importerà.
Ti ho amato e ti assicuro che è la fine.

Ma dimmi addio domani.
Dimmi addio lungo la strada.
Va a cercare le altre, non mi importerà.
Ti ho amato e ti assicuro che è la fine.

giovedì 17 aprile 2014

Proibito, Tabitha Suzuma- Recensione.

Ieri ho terminato la lettura di Proibito, di Tabitha Suzuma.

Lochan e Maya sono fratello e sorella. Lui ha 18 anni, è chiuso e solitario; lei ne ha 16, è sensibile e molto più matura di quello che la sua età richiederebbe. La loro ragione di vita, la loro preoccupazione più grande, è prendersi cura dei tre fratellini minori, allo sbando da quando il padre li ha lasciati e la madre si è abbandonata all'alcool. Sempre insieme, sempre vicini, sempre più complici. Un legame che rischia di trasformarsi in un dolce sentimento e una fatale attrazione.

Questo romanzo mi ha fatto riflettere notevolmente. Mi chiedo ancora se l'autrice abbia voluto esaminare un argomento che per noi è ancora un tabù (anche se si è parlato di incesto anche nell'antichità), se abbia voluto mostrarci quanto sappiamo essere autodistruttivi, oppure se la storia sia un inno all'amore in tutte le sue forme, nonostante i limiti e le etichette poste dalla società. Tuttavia, valutando la situazione dal punto di vista dei personaggi, la tesi più accreditata è l'ultima.
Ora, tralasciando le opinioni sul tema, passiamo alla narrazione in sé. Il romanzo è ben scritto, l'autrice ha saputo gestire il doppio punto di vista dei ragazzi senza idealizzarli, mostrando la loro condizione disastrata. Il tutto è magnetico, si fa fatica a staccare gli occhi dalle pagine, fino all'intenso e, aspettato, ma non sperato, finale.