domenica 29 marzo 2015

Cuckoo, Lissie- Traduzione.


Testo:
I walked alone
I never tried to stay in line
I didn't know what I was doing half the time
I didn't know that my life would ever change
I didn't think that anybody felt the same way
And then you came

I said "I wanna try it all without regret
I wanna meet the kind of folks I never met"
Skipping school and smoking cigarettes
We hadn't even really gotten started yet

Cuckoo
Let's go driving
Cuckoo
'Cause there's nowhere to go
Cuckoo
We're in hiding
They're telling our story on the radio

I fell in love with being defiant
In a pick up truck that roared like a lion
When you're with us
You don't have to be quiet no more

People said we'd have to make it on our own
We never thought there'd be another hand to hold
We didn't care, we never did what we were told
They couldn't break us
They could never turn us cold
You and me well we were never growing old

Cuckoo
We're still driving
Cuckoo
'Cause there's nowhere to go
Cuckoo
We're in hiding
They're telling our story on the radio

I fell in love with being defiant
In a pick up truck that roared like a lion
When you're with us
You don't have to be quiet no more
No, no more

I see you now
We talk about
The way it used to be
When we were brave


We misbehaved
Yeah you know what I mean
And you know why
Our battle cry always comes back to me

Cuckoo
Cuckoo

Yeah, yeah yeah yeah

Cuckoo
Cuckoo

I fell in love with being defiant
In a pick up truck that roared like a lion
When you're with us
You don't have to be quiet no more
No, no more

Traduzione:

Ho camminato da sola, 
non ho mai provato a stare in riga,
Non sapevo cosa stessi facendo la metà del tempo,
non sapevo che la mia vita sarebbe cambiata,
non sapevo che qualcuno potesse sentirsi allo stesso modo
Poi sei arrivato tu.

Ho detto "Voglio provarlo tutto senza rimpianti
voglio conoscere il tipo di popoli che non ho mai conosciuto"
Saltando la scuola e fumando sigarette
Non abbiamo nemmeno iniziato ancora.

Cuculo
Guidiamo
Cuculo
Perché non c'è nessun luogo in cui andare
Cuculo
Siamo in clandestinità
Stanno raccontando la nostra storia alla radio.

Mi sono innamorata dell'essere provocatoria
In un pick up che ruggiva come un leone
Quando sei con noi
Non devi più star tranquillo.

La gente ha detto che avremmo dovuto farlo da soli
Non abbiamo mai creduto ci sarebbe stata un'altra mano da stringere
Non ci importava, non abbiamo mai fatto ciò che ci era chiesto
Non potevano danneggiarci
Non potevano renderci freddi
Tu e io beh non crescevamo mai

Cuculo
Guidiamo ancora
Cuculo
Perché non c'è nessun luogo in cui andare
Cuculo
Siamo in clandestinità
Stanno raccontando la nostra storia alla radio.

Mi sono innamorata dell'essere provocatoria
In un pick up che ruggiva come un leone
Quando sei con noi
Non devi più star tranquillo.
Non più.

Ti vedo ora
Parliamo di com'era
Quando eravamo coraggiosi
Ci comportavano male
Sì, sai cosa intendo
E sai perché
Il nostro grido di battaglia torna sempre da me.

Cuculo
Cuculo

Sì, sì, sì.

Cuculo
Cuculo

Mi sono innamorata dell'essere provocatoria
In un poick up che ruggiva come un leone
Quando sei con noi
Non devi più star tranquillo.
Non più.


Mi sono innamorata dell'essere provocatoria
In un pick up che ruggiva come un leone
Quando sei con noi
Non devi più star tranquillo.
Non più.
Non più.
Non più.

domenica 22 marzo 2015

Io prima di te, Jojo Moyes- Recensione.

Ho terminato la lettura di Io prima di te di JoJo Moyes.

A ventisei anni, Louisa Clark sa tante cose. Sa esattamente quanti passi ci sono tra la fermata dell'autobus e casa sua. Sa che le piace fare la cameriera in un locale senza troppe pretese nella piccola località turistica dove è nata e da cui non si è mai mossa, e probabilmente, nel profondo del suo cuore, sa anche di non essere davvero innamorata di Patrick, il ragazzo con cui è fidanzata da quasi sette anni. Quello che invece ignora è che sta per perdere il lavoro e che, per la prima volta, tutte le sue certezze saranno messe in discussione.

È difficile fare una recensione di un romanzo così toccante, sembra quasi di consigliare un'iniezione di sofferenza. Tuttavia, questa non è soltanto una storia di dolore. È una storia sulla ricerca di sé, sull'andare avanti, sul vivere pienamente la vita senza paura e sul ricominciare anche quando si crede che sia troppo tardi o di non esserne capace. La narrazione non presenta solo il punto di vista di Louisa, ma a volte ci mostra anche quello di altri personaggi. Vi lascerete coinvolgere fino all'inverosimile dalla storia di Will e Louisa.

venerdì 20 marzo 2015

Città di carta, John Green- Recensione.

Ieri ho iniziato e terminato la lettura di Città di carta di John Green.

Quentin Jacobsen è sempre stato in­namorato di Margo Roth Spiegelman, fin da quando, da bambini, hanno condiviso un’inquietante scoperta. Con il passare degli anni il loro legame speciale sembra­va essersi spezzato, ma alla vigilia del diploma Margo appare all’improvviso alla finestra di Quentin e lo trascina in piena notte in un’avventura indimenticabile. Forse le cose possono cambiare, forse tra di loro tutto ricomincerà. E invece no. La mattina dopo Margo scompare misteriosamente. Tutti credono che si tratti di un altro dei suoi colpi di testa, di uno dei suoi viaggi on the road che l’hanno resa leggendaria a scuola. Ma questa volta è diverso.

Sicuramente un romanzo che ti cattura e che non ti permette di staccare gli occhi dalle pagine prima di averlo terminato. Sicuramente, però, anche un tipico romanzo alla John Green. Sembra quasi di rileggere Cercando Alaska con soltanto nomi e località diversi. Il protagonista è timido e impacciato e rimane folgorato dalla ragazza più bella della scuola, ma dall'animo tormentato, che riscopre in lui il proprio salvatore.
Tuttavia, una piacevole lettura per un pomeriggio tranquillo.

sabato 14 marzo 2015

Il cast di Insurgent e Taylor Swift.


Durante la promozione di Insurgent, secondo film tratto dalla trilogia di Divergent di Veronica Roth, al cast viene chiesto di cantare un pezzo di una canzone di Taylor Swift.
Ansel Elgort, immortalato durante diverse premiazioni con la cantante, si lascia andare ad una cover di Shake it Off, mentre Octavia Spencer prova a replicarne il motivetto. Shailene Woodley se la cava con You belong with me; mentre Theo James è bocciato, non riuscendo neanche a scimmiottare qualche motivetto.

giovedì 12 marzo 2015

Norwegian Wood, Haruki Murakami - Recensione

Ieri ho terminato la lettura di Norwegian Wood, di Haruki Murakami.

Uno dei più clamorosi successi letterari giapponesi di tutti i tempi è anche il libro più intimo, introspettivo di Murakami, che qui si stacca dalle atmosfere oniriche e surreali che lo hanno reso famoso, per esplorare il mondo in ombra dei sentimenti e della solitudine. Norwegian Wood è anche un grande romanzo sull'adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel mondo degli "altri" per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi. Come il giovane Holden, Toru è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare nelle sue scelte di vita e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale e da un'istinti avversione per tutto ciò che sa di finto e costruito. Diviso tra due ragazze, Naoko e Midori, che lo attirano entrambe con forza irresistibile, Toru non può fare altro che decidere. O aspettare che la vita (e la morte) decidano per lui.

Non saprei dire se sia una qualità positiva o negativa, ma questo è uno di quei romanzi che ti trascinano con sè mentre ci sei dentro, ma che una volta terminato ti lascia stordito, come se in parte non fosse successo nulla. Tra le sue pagine succede tutto e niente. Tuttavia, Murakami, come altri autori giapponesi, ha la capacità di rendere lecita e interessante la narrazione di qualsiasi argomento, dal più semplice al più scabroso. Un romanzo estremamente malinconico, ma che nonostante tutto invita a scegliere la vita.

domenica 8 marzo 2015

A volte ritorno, John Niven- Recensione.

Ieri ho terminato la lettura di A volte ritorno, di John Niven.

Dopo una settimana di vacanza che sarebbero cinque secoli di tempo terrestre, Dio torna in ufficio, ancora col cappello di paglia e la camicia a quadri. Era andato in vacanza, a pescare, in pieno Rinascimento, quando i terrestri scoprivano un continente alla settimana, e sembrava andasse tutto a gonfie vele. Al suo ritorno però, il quadro che gli fanno i suoi ha del catastrofico: il pianeta ridotto a un immondezzaio, genocidi come se piovesse, preti che molestano i bambini... Dio non è solo ultradepresso. Anche molto incazzato. L'unica soluzione, pensa, è rispedire sulla Terra quello strafatto di suo figlio. - Sei sicuro sia una buona idea? - gli chiede Gesú. - Non ti ricordi cosa è successo l'altra volta? - Ma Dio è irremovibile. Cosí Gesú Cristo piomba a New York, tra sballoni e drop out di ogni tipo. E cerca, come può, di dare una mano agli sfigati della terra. Il ragazzo non sa fare niente, eccetto suonare la chitarra. E riesce a finire in un programma di talenti alla tv. Un gran bel modo per fare arrivare il suo messaggio a un sacco di gente. Ma, come già in passato, anche oggi chi sta dalla parte dei marginali non è propriamente ben visto dalle autorità.

La religione è sempre un tema un po' ostico. Non appena ho sentito parlare di questo romanzo non sapevo bene cosa pensarne. Sarebbe stato dissacrante senza concludere poi nulla? Invece no, una narrazione scorrevole e ricca di humor e insegnamenti reali, umani. Non posso scrivere altro, per non togliervi il piacere della letturama ricordate, fate i bravi!