martedì 1 marzo 2016

Il fisioterapista e la legislazione.

Le leggi che riguardano il fisioterapista e l'organizzazione sanitaria.

Il fisioterapista, definito allora come Terapista della riabilitazione, è citato per la prima volta nella legge 132 del 1968 (Legge Mariotti) ed è collocato tra il personale sanitario ausiliario, sulla base della divisione effettuata dal Testo unico delle leggi sanitarie (27/07/1934 n.1265).

Legge 833/1978, istituisce il Servizio Sanitario Nazionale. Prima riforma sanitaria. Sulla base dell'articolo 32 della Costituzione: “Lo Stato tutela la salute come diritto fondamentale del cittadino”. Sistema universalistico, prima c'era il sistema mutualistico. L'SSN si prefigge la prevenzione delle malattie e gli infortuni, la diagnosi e la cura degli eventi morbosi e la riabilitazione degli stati di invalidità e inabilità somatica e psichica. Si basa sui principi di: uguaglianza (fornire stessa assistenza a parità di bisogni), globalità (il paziente è preso in carico nella sua interezza e non solo relativamente alla sua patologia) e territorialità (istituzione USL, unità sanitarie locali).

Legge 341/1990. Prima riforma universitaria. Istituzione dei diplomi universitari, diplomi di laurea, diplomi di specializzazione e di ricerca.

Decreto legislativo 502/1992. Seconda riforma sanitaria. “Riordino della disciplina in materia sanitaria”. Aziendalizzazione degli ospedali. Le USL diventano ASL, aziende sanitarie locali, con autonomia organizzativa, amministrativa e patrimoniale. Forte regionalizzazione della sanità. Lo Stato individua i LUA, “Livelli uniformi di assistenza” sanitaria che devono essere obbligatoriamente garantiti dal SSN. Istituisce il sistema di pagamento sulla base dei DRG (Diagnosis Related Group) o, in italiano, ROD (Ragguppamenti Omogenei di Diagnosi). Si tratta di un sistema di classificazione del prodotto sanitario e in particolare dei pazienti dimessi dagli ospedali, in base alle risorse assorbite. In precedenza, la remunerazione degli ospedali avveniva in base alla spesa storica (sistema “a piè di lista”); questo aveva determinato un progressivo aumento della spesa sanitaria. Per l’elaborazione dei DRG si è suddivisa la classificazione internazionale delle malattie (ICD) in 25 macro-aree in base agli organi e apparati coinvolti, in base all’età dei pazienti e alla eziologia delle malattie. A ogni raggruppamento sono state associate così delle tariffe. A ciascun paziente dimesso dall’ospedale può essere associato un solo DRG attraverso la SDO (scheda di dimissione ospedaliera). Tale legge ha anche istituito il bisogno di un'educazione continua in medicina (ECM) per gli operatori sanitari. Campagna entrata definitivamente in vigore nel 2002. Alla fine del corso di laurea si sostiene un esame che abilita alla professione.

Decreto ministeriale 741/1994. Profilo professionale del fisioterapista: “Il Fisioterapista è l’operatore sanitario in possesso del diploma universitario abilitante che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali”

Decreto ministeriale 24/7/96 Approvazione Tabella XVIII ter. La formazione triennale degli operatori sanitari è a carico delle università. Vengono stabiliti gli obiettivi di apprendimento divisi per anno e semestre della teoria e del tirocinio.

1995. Viene stilato dalla AITR (associazione terapisti italiani) il primo codice deontologico.

1998. Viene stilato il secondo codice deontologico, insieme ai documenti “Core” del fisioterapista. Il Core competence, che descrive le competenze fondamentali che lo studente deve acquisire durante i tre anni di corso, e il Core curriculum, che definisce gli obiettivi educativi specifici per raggiungere le conoscenze, abilità e competenze richieste dal neo professionista.

Legge 42/1999. Le competenze dell'operatore sanitario sono definite da: profilo professionale, formazione universitaria e codice deontologico. Vengono aboliti i mansionari che di fatto limitavano l'attività del fisioterapista e viene abolito il termine “ausiliario”.

Legge 229/1999. (Legge Bindy o dello smanettamento). Terza riforma sanitaria. “Norme per la razionalizzazione del Servizio sanitario Nazionale”. Ribadisce i principi della 833, ma aggiunge il principio di appropriatezza, che indica il grado di utilità delle prestazioni e rappresenta l’espressione della qualità tecnica delle prestazioni. Ribadisce ECM. È data l'equipollenza ai diplomi universitari. È richiesto ai medici il rapporto esclusivo, o lavorare solo in ambito pubblico o solo in ambito privato.

Decreto 509/99. Riforma universitaria. Non si parla più di “mini-laurea”, ma di laurea di primo livello. Istituito sistema 3+2, con laurea specialistica. Viene istituito anche il sistema sulla base dei CFU, crediti formativi universitaria. Ogni CFU corrisponde a 25 ore tra lezioni frontali e studio da parte dello studente.

Legge 251/2000. Definisce le aree sanitarie, i campi di attività, la formazione dei corsi di laurea, la dirigenza.

Decreto 29 marzo 2001. Definisce meglio le 4 aree per le professioni sanitarie.
  • Professioni sanitarie infermieristiche e professione sanitaria ostetricia.
  • Professioni sanitarie riabilitative.
  • Professioni tecnico-assistenziale e tecnico-diagnostica.
  • Professioni tecniche della prevenzione.

Decreto 2 aprile 2001. Determina le classi delle lauree specialistiche universitarie delle Professioni Sanitarie.
Legge 1/2002. Validità dei titoli precedenti per accedere alla laurea specialistica.


Legge 43/2006. Viene definito meglio il ruolo delle professioni sanitarie.

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