mercoledì 6 luglio 2016

Sociologia generale- sociologia della salute.

Strutturalismo socio-culturale, Durkheim.
Individuazione di una correlazione positiva tra integrazione sociale e salute. La salute è normalità individuata statisticamente. La deviazione dalla normalità è malattia. La malattia per il sistema sociale è la fuoriuscita statisticamente accertabile dalla norma del tipo medio. Non tutto ciò che è malattia per i singoli è dunque malattia per la società.
La coscienza collettiva, una forza culturale e normativa intrinseca all’organismo sociale, è generatrice di salute societaria, in quanto capace di contenere le individualità in una vita d’insieme, pur attraverso periodiche effervescenze e nonostante la presenza di un quid di forze devianti.
Vi sono quattro tipi di forze morali: Altruismo o solidarismo, Egoismo, Fatalismo e Anomia.

Egoismo e altruismo riguardano, dal minimo al massimo, la variabile di integrazione socio-culturale.
Anomia (mancanza di norme sociali e morali o assenza di regolamentazione e sfrenatezza) e fatalismo riguardano, dal minimo al massimo, la variabile della regolamentazione, del controllo sociale.
La salute deriva da ordinamenti sociali in cui c’è bilanciamento tra egoismo e anomia (individualismo)da un lato e altruismo e fatalismo (collettivismo) dall’altro.
Vi sono quattro tipi di suicidio corrispondenti
al prevalere di una delle quattro forze morali:
  1. Suicidio fatalistico delle società dispotiche, sacrificio non intenzionale.
  2. Suicidio altruistico, sacrificio volontario per l’adesione individuale alla coscienza collettiva e alle norme della comunità.
  3. Suicidio egoistico, attenuazione della pressione morale alla conformità sociale, incapacità di percepire la ragione del vivere in società.
  4. Suicidio anomico, anomia da mancanza o inefficacia persuasiva di norme morali, o anomia da effervescenza e attività sregolata.
Max Weber, individualismo metodologico.
Agire sociale quale agire motivato dal senso individuale e rapportato all’agire di altri soggetti.
Vi sono quattro tipologie dell’agire sociale:
- Agire sociale di tipo tradizionale, guidato da regole e conoscenze dettate da abitudini acquisite e consolidate dentro una cultura.
- Agire sociale affettivamente orientato, compiuto sotto l’impulso primario di affetti, emozioni e passioni.
- Agire razionale rispetto al valore, guidato, secondo un obiettivo da perseguire, dai valori religiosi riformati
- Agire razionale rispetto allo scopo, azioni strumentali rivolte esclusivamente all’obiettivo da raggiungere e spiegabili secondo il modello causa effetto.

Weber è il teorico della burocrazia e ne esalta la stabilità. La burocrazia è una forma di governo delle società complesse, è espressione del potere legale razionale (potere impersonale) che nelle società moderne prende il posto del potere carismatico (potere delle società tradizionali ché è legato alla persona che lo esercita).
Questa teoria ci permette la comprensione della moderna organizzazione del sapere e delle pratiche mediche, quali risultato di un processo di razionalizzazione e secolarizzazione. Allo stesso tempo ci rende evidente come e perché il primato della razionalità strumentale nelle cure sanitarie oggi sia messo in crisi da sollecitazioni a favore dei valori e della umanizzazione, negli ospedali e nelle pratiche sanitarie in genere.

Parsons e lo struttural-funzionalismo.
Analisi dell’atto intenzionale dell’attore sociale entro un contesto istituzionale o sistema. Il sistema sociale rappresenta un modo di organizzazione degli elementi dell’azione. Tra sistema e attore c’è interpenetrazione e non inclusione. Ogni sistema sociale deve assolvere quattro prerequisiti funzionali per esistere, che compongono lo schema AGIL:
1.Adattamento (Adaption) – economia -
2.Perseguimento selettivo delle mete (Goal attaiment) - politica –
3.Integrazione sociale (social Integration) – cultura –
4.Mantenimento della latenza (Latency) – controllo -
Parsons spiega salute e malattia in relazione ai ruoli assunti da parte degli individui nella società. La salute coincide con la capacità delle persone di assolvere i ruoli sociali. La malattia è caratterizzata dalla incapacità di assolvere i compiti legati al ruolo. Nel malato si produce infatti un cambio di ruolo: dai ruoli della normalità al ruolo sociale di malato (sick role). Illness è la percezione soggettiva del malessere. Disease è la malattia secondo i canoni bio-medici. Sickness la rappresentazione sociale della malattia.
La relazione medico-paziente.
Paternalismo
Disposizione del medico che, non solo domina il rapporto con il suo paziente attraverso la sua autorità, ma decide del suo destino clinico senza l’obbligo di interpellarlo.

Consumismo
Medico e paziente diventano rispettivamente un venditore e un consumatore. Nella relazione medico-paziente il consumismo è un modello che attrae soprattutto persone di cultura medio-alta. I pazienti domandano un ruolo attivo nella determinazione dei costi sanitari, cercano informazioni e contestano la competenza del medico. Il medico può arrivare alla negoziazione per mitigare le barriere che si creano con il paziente.

Reciprocità
Questo tipo di relazione è definito come ideale. Medico e paziente sono orientati alla discussione critica dei punti in questione e a risolverli. Si tratta di rapporto incentrato sulla relazione (relationship centered).

Noncuranza
I ruoli e i fini nella relazione medico-paziente non sono chiari né esiste nei due attori la volontà di conciliare il dialogo.

Quattro fattori strutturali che hanno modificato la relazione medico-paziente:
Il processo di “anonimizzazione” della figura del medico. Il medico non è più la persona di riferimento per la salute a lungo termine. Lo specialista è in relazione con il paziente solo per il tempo della malattia.

La nuova diagnostica e lo iato tra medico e paziente. Le procedure diagnostiche che sempre più vengono applicate dal medico rendono la comunicazione tra il medico e il paziente più problematica.

Il processo di “giuridificazione” del corpo medico. Il medico nell’intervento nei confronti del paziente deve confrontarsi con una normativa che regola il suo operato.

Il processo di “economicizzazione”. L’entrata di logiche di mercato nel sistema sanitario può comportare forti pressioni sul corpo medico che ne è influenzato in termini di tempo e di scelte di cura.

Il rapporto medico-paziente viene colto – da Parsons – come una relazione tra persone che sono portatrici di ruoli istituzionalizzati, a cui corrispondono diritti e doveri specifici.

Il ruolo dell’ammalato e il ruolo del medico sono così caratterizzati:
a. Intrinsecamente universalistici
b. Funzionalmente specifici
c. Affettivamente neutrali
d. Esercitati in vista della collettività.

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