martedì 5 luglio 2016

Sociologia generale- salute, malattia, medicina.

Malattia intesa come alterazione dalla norma di variabili biologiche misurabili. Procedure: diagnosi (definire la presenza di una patologia); terapia (intervenire con strategie aventi dimostrata validità); guarigione.
Salute: prospettiva MACRO.
Disuguaglianza (Engels), disuguaglianze di salute generate dal sistema sociale.
Capacità di assolvere ai ruoli sociali (Parsons), malattia come devianza istituzionalizzata.
Il sick role: “Dal punto di vista del funzionamento del sistema sociale, un livello generale di salute troppo basso, cioè una alta incidenza di malattia, risulta disfunzionale. Ciò deriva in primo luogo dal fatto che la malattia rende incapaci a svolgere efficacemente i ruoli sociali. La malattia è uno stato di turbamento nel funzionamento “normale” dell’individuo umano nel suo complesso, in quanto comprende sia lo stato dell’organismo come sistema biologico sia i suoi adattamenti personali e sociali. Essa viene così definita in parte biologicamente e in parte socialmente.
La partecipazione al sistema sociale è sempre potenzialmente rilevante per lo stato di malattia, per la sua eziologia e per le condizioni di successo nella terapia, nonché per altri suoi aspetti ”. (Parsons).
MODELLO BIOPSICOSOCIALE. Visione sistemica: integrazione tra livello biologico, psicologico, sociale. (OMS 1977).
MATRICE A QUADRILATERO. Natura esterna (ambiente fisico costituito dai viventi e dai non viventi), Natura interna (il corpo umano nelle sue componenti biologiche e psicosomatiche), Sistema sociale (luogo delle culture condivise), Persona – Soggetto (doppia natura dell'individuo, io come attore intenzionale e cosciente, sé come social-self, il modo in cui ritiene gli altri lo vedano). (Ardigò 1997).


Le componenti della malattia:
Disease: dimensione biologica della malattia.
Illness: dimensione soggettiva della malattia.
Sickness: dimensione sociale della malattia.
Possono esserci anche solo illness o solo sickness.
Medicalizzazione: processo attraverso il quale un problema non medico viene definito come se fosse un problema medico ovvero, solitamente, come una malattia o un disturbo. (Conrad).
Concettuale, adozione di un linguaggio medico per definire un aspetto non medico.
Istituzionale, il medico può controllare e dirigere segmenti organizzativi in cui vi è anche personale non medico.
Interazionale, nel rapporto medico/paziente un problema viene ridefinito come problema medico.
Illich porta all’attenzione la questione della iatrogenesi, ovverosia della situazione paradossale per cui la medicina, invece di curare,può essere generatrice di nuove patologie. “La corporazione medica è diventata una grande minaccia per la salute”.
Iatrogenesi (dal greco iatròs, medico e gennan, generare; ciò che è causato dal medico o dalla medicina) è un termine dal significato neutrale ma che è comunemente usato per indicare patologie, effetti collaterali o complicanze dovute a trattamenti medici. Da un punto di vista sociologico esistono tre forme di iatrogenesi: clinica, sociale e culturale. La iatrogenesi si riferisce il più delle volte alle conseguenze negative delle azioni dei medici, ma può essere riferita anche ad errori attribuibili agli psicologi, terapeuti, farmacisti, infermieri, dentisti e così via.
Iatrogenesi clinica: errore medico, effetti collaterali dei farmaci e degli interventi medici.
Iatrogenesi sociale: introduzione di nuovi bisogni sanitari, medicalizzazione della vita.
Iatrogenesi culturale: fine della “morte naturale”, soppressione del dolore.

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