venerdì 24 gennaio 2014

Per una volta nella vita, Rainbow Rowell- Recensione.

Ieri ho terminato la lettura di Per una volta nella vita, di Rainbow Rowell.
Eleanor è appena arrivata in città. La chioma riccia rosso fuoco e l'abbigliamento improbabile, ha lo sguardo basso di chi, in pasto al mondo, fa fatica a sopravvivere. Park ha tratti orientali che ha preso dalla madre coreana e veste sempre di nero. La musica è il suo rifugio per tenersi fuori dai guai. La loro storia inizia una mattina, sul bus che li porta a scuola. Park è immerso nella lettura dei suoi fumetti e perso tra le note degli Smiths, Eleanor si siede accanto a lui. Nessun altro le ha fatto posto, perché è nuova e parecchio strana. Il loro amore nasce dai silenzi, dagli sguardi lanciati appena l'altro è distratto. E li coglie alla sprovvista, perché nessuno dei due è abituato a essere il centro della vita di qualcuno. Tra insicurezze e paure, Eleanor e Park si scambiano il regalo più grande: amare quello che l'altro odia di sé, perché è esattamente ciò che lo rende speciale. Sarà la loro forza, perché anche se Eleanor non sopporta quegli sfigati di Romeo e Giulietta, anche il loro legame deve fare i conti con un bel po' di ostacoli, primo fra tutti la famiglia di lei, dove il patrigno tiranneggia incontrastato. Riusciranno, per una volta nella vita, ad avere ciò che desiderano?

Eleanor non è la classica bellona, gentile e dalla vita perfetta. È ricoperta di lentiggini, ha molti chili di troppo e dei capelli indomabili, a complicare tutto ci sono il patrigno opprimente e la madre lasciva, che crede di poter dare una vita migliore ai propri figli solamente spillando soldi al marito perennemente ubriaco. Park, invece, è più sensibile di tutti gli altri ragazzi e ciò causa un forte risentimento in suo padre. Insieme stanno bene e, nonostante tutto, si comprendono. Non possono fare a meno l'uno dell'altra. Il tutto è ambientato nel 1986, senza Facebook, né cellulari o mp3. Come per ogni storia d'amore, specialmente per quelle che iniziano da giovanissimi, non sempre le cose vanno come si spera. Lo stile è scorrevole, ma il finale è incompleto. 

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