domenica 3 settembre 2023

Libri letti 2023 - Sorridendo sempre di Nina Corradini

Da dopo l'uscita degli articoli riguardanti le denunce degli abusi subiti nell'ambito della nazionale di ginnastica ritmica, non ho mai smesso di pensarci e non potevo quindi non leggere il libro autobiografico di Nina Corradini, Sorridendo sempre, che ha denunciato insieme ad Anna Basta. Il libro è un'autobiografia, narrata in prima persona, che segue la storia di Nina con la ginnastica ritmica. Da quando è solo una bambina e si ritrova, per via di un errore della madre, proprio a un allenamento di ginnastica ritmica e non a uno di artistica, come invece si aspettava. Da questo errore, però, nasce il grande amore di Nina per questo sport. La narrazione prosegue con il periodo di Nina a Fabriano, nella squadretta junior, che nel 2017 è riuscita a vincere una medaglia d'argento agli Europei juniores. Un periodo piuttosto felice e sereno, prima di approdare nella "casa delle farfalle", dove inizia l'incubo della bilancia e del controllo continuo e ossessivo del peso (era vietata persino l'acqua, perché, a detta delle allenatrici, "ingrassa"). Una narrazione semplice e scorrevole, ma che riesce comunque a colpire per la sua veridicità. Ogni pagina è un pugno nello stomaco perché, come viene ripetuto più volte nel libro, tutto quello che viene detto dalle allenatrici e subito dalle ginnaste, inizia a sembrare quasi "normale". Come se fossero destinate a subire tutto questo, perché gli sportivi devono fare così. 


Il libro:

"Mento in su e sorriso smagliante» mi ripetevano all'inizio le allenatrici, un attimo prima di entrare. Niente deve trasparire di quello che stai provando dentro, che sia ansia, paura o dolore fisico. «Devi sorridere, Nina. Sorridere sempre.» Nina si è sentita dare questa regola ferrea quando era poco più che una bambina. Fin da piccola agilissima e costantemente impegnata in acrobazie, già a otto anni si era affacciata alla ginnastica ritmica che in poco tempo era diventata, più che una passione, la sua stessa vita. E tale sarebbe rimasta per i successivi dieci anni. A Nina era parso subito chiaro che il percorso sarebbe stato duro, tra esercizi faticosi e allenatrici severe, ma il gioco valeva di certo la candela. Quello che ancora non sapeva era che, andando avanti, accedendo a squadre sempre più importanti e poi alla Nazionale, ci sarebbe stata un'escalation di dolore fisico, umiliazioni e disturbi alimentari. In questo memoir da far accapponare la pelle, Nina racconta quel che ha vissuto da ginnasta, un'esperienza spaventosa da cui è stato drammatico anche liberarsi. Perché contestare le prassi dell'ambiente, sottrarsi alle vessazioni voleva dire rinunciare alla formidabile passione sportiva che, appunto, era la sua stessa vita. Nina, però, nel 2021 ha preso la decisione di abbandonare la ritmica e di denunciare le violenze subìte. Dopo di lei, altre circa 200 ragazze hanno fatto lo stesso. Forse qualcosa sta per cambiare."

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