venerdì 8 giugno 2018

Sono sempre io, Jojo Moyes- Recensione

Ho terminato la lettura di Sono sempre io di Jojo Moyes, secondo seguito di Io prima di te.

Lou Clark sa tante cose... Ora che si è trasferita a New York e lavora per una coppia ricchissima e molto esigente che vive in un palazzo da favola nell'Upper East Side, sa quanti chilometri di distanza la separano da Sam, il suo amore rimasto a Londra.
Sa che Leonard Gopnik, il suo datore di lavoro, è una brava persona e che la sua giovane e bella moglie Agnes gli nasconde un segreto. Come assistente di Agnes, sa che deve assecondare i suoi capricci e i suoi umori alterni e trarre il massimo da ogni istante di questa esperienza che per lei è una vera e propria avventura. L'ambiente privilegiato che si ritrova a frequentare è infatti lontanissimo dal suo mondo e da ciò che ha conosciuto finora.
Quello che però Lou non sa è che sta per incontrare un uomo che metterà a soqquadro le sue poche certezze. Perché Josh le ricorda in modo impressionante una persona per lei fondamentale, come un richiamo irresistibile dal passato...
Non sa cosa fare, ma sa perfettamente che qualsiasi cosa decida cambierà per sempre la sua vita. E che per lei è arrivato il momento di scoprire chi è davvero Louisa Clark.


Ho scoperto quasi per caso l'esistenza di questo terzo sequel, tramite alcuni post su Instagram, e, come per il secondo, non ero tanto d'accordo con un continuo, considerando la storia iniziale già splendida e autoconclusiva. Dopo la lettura, continuo a non essere d'accordo, anche se il libro ha alcuni punti a favore. Rispetto al secondo, la trama è più scorrevole e meno statica, molto carine le email e i messaggi presentati in quel modo, tuttavia, continuo ancora a ritrovare un girare in tondo di Lou per poi ritrovarsi al punto di partenza. Per la prima parte vengono presentati solo una serie di personaggi senza che succeda nulla, poi scompaiono quasi tutti nel nulla, o sembrano non avere un loro senso nella trama, e iniziano a succedere una serie una cose senza alcun apparente nesso logico, con il fantasma di Will ancora presente. Tuttavia, alla fine, sembra davvero che riusciamo ad assistere alla piena presa di coscienza di chi sia Louisa Clarke, che non è più la ragazzina di provincia che si lascia trasportare dagli eventi.
Sicuramente una lettura scorrevole e poco impegnativa. Se tralasciamo alcuni punti della trama è comunque da leggere, per chi ha amato il primo romanzo e continua a pensare a che fine possa aver fatto la protagonista

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