giovedì 13 ottobre 2016

Tallulah, film- Recensione.

Rilasciato sulla piattaforma Netflix il 29 luglio di quest'anno, diretto da Sian Heder e con protagoniste Ellen Paige, Allison Janney (le due attrici sono tornate a lavorare insieme dopo l'esperienza in Juno) e Tammy Blanchard, Tallulah narra la vicenda dell'omonima ragazza, detta Lu, interpretata da Ellen Paige.
Tallulah è una giovane, abbandonata dalla madre a sei anni, che rifiuta le comuni leggi sociali; vive in un van e si arrangia come può per mangiare e lavarsi, arrivando anche a rubare carte di credito. Una mattina, tuttavia, si sveglia senza più trovare Nico, il suo fidanzato e compagno di viaggio negli ultimi due anni, stanco di questa vita itinerante e deciso a tornare a New York per rivedere sua madre, Margo (interpretata da Allison Janney), nel frattempo sprofondata in una dolorosa solitudine conseguentemente al divorzio da suo marito, che per anni le ha nascosto la propria omosessualità, ma che ora si è deciso a lasciarla per un uomo. Anche Lu decide di recarsi da Margo, ma viene mandata via in malo modo dalla donna. Tutto cambia quando, mentre cerca da mangiare in un hotel, Tallulah è invitata ad entrare in camera da Carolyn (interpretata da Tammy Blanchard), una giovane madre insoddisfatta e capricciosa, che le chiede di badare alla sua bambina di quasi due anni, Madison, mentre lei si reca a un appuntamento, intenzionata a tradire suo marito. Quando Carolyn torna in camera, delusa per la pessima fine della sua serata e completamente ubriaca, Lu, porta via Madison dando via a una serie di inganni e ricerche da parte della polizia. 
Tallulah indaga sulle difficoltà di essere madre, ma anche di essere figlie. Nella vita non tutto ci è dovuto, non tutto è facile, ma possiamo cercare di cambiare le cose.

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