martedì 7 giugno 2016

Fisiologia apparato gastrointestinale. (Digestione)

Il processo digestivo si realizza per mezzo di enzimi che, con la loro capacità idrolitica, riescono a spezzare le molecole complesse in frammenti sempre più piccoli. I carboidrati che introduciamo sono quasi tutti polisaccaridi, formati da monosaccaridi legati fra loro per condensazione. I grassi sono quasi tutti trigliceridi, ottenuti dalla condensazione del glicerolo con 3 molecole di acidi grassi a catena lineare. Le proteine sono formate da lunghe catene di aminoacidi legati fra di loro per mezzo del legame peptidico.
Digestione salivare.
La saliva ha anche attività enzimatica, per mezzo dei granuli di zimogeno, in cui sono presenti mucina, lisozima e amilasi. La mucina fluidifica il cibo, il lisozima ha debole azione antisettica e l'amilasi idrolizza l'amido cotto in piccoli idrocarburi.
Digestione gastrica.
È costituita da due fasi: la prima, mediante l'acido cloridrico, idrolizza il cibo contenuto nello stomaco e rende sterile l'ambiente gastrico eliminando la flora batterica, la seconda, mediante la trasformazione del pepsinogeno in pepsina, realizza un'idrolisi proteica, che non è completata a causa del tempo di contatto enzima-substrato, della grandezza della proteina e del tempo di permanenza nello stomaco.
Digestione intestinale.
Porta a termine ciò che è stato iniziando in bocca e nello stomaco. I prodotti di questa demolizione possono essere assorbiti attraversando la membrana dell'epitelio intestinale.
Proteine.
Nell'intestino giunge una miscela, lavorata precedentemente dalla pepsina, composta da peptoni e proteine inalterate in ambiente acido. Grazie alla produzione di bicarbonato l'ambiente passa da acido ad alcalino. Il lavoro di idrolisi viene proseguito dagli zimogeni, quali tripsinogeno, chimotripsinogeno e procarbossipeptidasi, prodotti dal pancreas. Nel lume intestinale il tripsinogeno è attivato in tripsina dall'enterochinasi, che innesca l'attivazione degli altri tripsinogeni e anche del chimotripsinogeno in chimotripsina e procarbossipeptidasi in carbossipeptidasi. Tripsina e chimotripsina svolgono la stessa azione della pepsina e scindono i legami peptidici solo per alcuni aminoacidi. La carbossipeptidasi e l'aminopeptidasi portano a termine la digestione delle proteine staccando gli aminoacidi dalle estremità aminoterminale e carbossiterminale.
Carboidrati.
Provengono dal mondo vegetale e sono costituiti da amilopectina e amilosio, entrambe polimeri del glucosio. Le amilasi, si salivare che pancreatica, non riescono a digerire totalmente i carboisrati, poiché non possono idrolizzare i legami del glucosio alla fine delle catene polisaccaridiche o ai punti di ramificazione. L'idrolisi dei carboidrati è completata dalle oligosaccaridasi, enzimi presenti sugli enterocidi. Le oligosaccaridasi comprendono: destrinasi e glucoamilasi, lattasi, maltasi, saccarasi.
Lipidi.
Le azioni combinate di bile, lipasi e peristalsi permettono l'assorbimento dei lipidi. I grassi alimentari sono essenzialmente trigliceridi. Sui trigliceridi a catena più corta una debole azione idrolitica è ottenuta già dalla lipasi salivare. L'azione digestiva idrolizzante vera e propria è realizzata dalle lipasi pancreatiche. I lipidi non sono solubili in acqua e, essendo idrofobi e apolari, per sottrarsi all'acqua si riuniscono in goccioline sempre più grandi e praticamente indigeribili. Le lipasi, essendo solubili in acqua, possono agire solo sulle molecole del primo strato delle goccioline di grasso e per poter agire richiedono molto tempo. Per facilitare il compito alle lipasi è indispensabile che le goccioline siano ridotte fino a diventare piccolissime. Il processo che porta alla formazione delle goccioline è definito emulsione. I sali biliari consentono alle goccioline lipidiche di rivestirsi di uno strato polare che permette loro di mescolarsi con l'acqua e rompersi in goccioline sempre più piccole, dette micelle. La quantità dei grassi resta inalterata, ma si verifica un aumento della superficie totale. 
 
Fonte:
Fisiologia, a cura di Pietro Scotto e Paolo Mondola. Poletto editore. 

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