lunedì 7 aprile 2014

Ricordi di un vicolo cieco, Banana Yoshimoto- Recensione.

Ho terminato la lettura di Ricordi di un vicolo cieco, raccolta di racconti di Banana Yoshimoto.

Cinque racconti per cinque personaggi che, in seguito a eventi improvvisi e dolorosi, si interrogano sul significato della propria vita e sulla possibilità di essere felici. Nel primo racconto, due compagni di università, Setsuko e Iwakura, sono legati da un'intensa amicizia destinata a trasformarsi in un amore profondo. Il secondo racconto, parla di un tentativo di avvelenamento ai danni di Matsuoka, una ragazza che lavora in una casa editrice. Matsuoka rimette in discussione il legame con le persone che credeva di amare e decide di tornare per un po' di tempo nel paese natale dove, grazie alla quiete e alle attenzioni della nonna, recupera la fiducia in se stessa e nei rapporti umani. Il terzo racconto è una tragica storia di amicizia tra bambini. Mitsuyo, una scrittrice affermata, ricorda il suo rapporto con Makoto, un amico d'infanzia con il quale trascorreva tutti i pomeriggi dopo la scuola. Il quarto racconto narra le vicende di una ragazza ingenua che nonostante le avversità riesce a vivere in armonia con se stessa, sempre accompagnata e protetta da uno sguardo soprannaturale. L'ultimo racconto, che dà il titolo al libro, ha come protagonista Mimi, una ragazza che scopre il tradimento del fidanzato. Decide allora di cambiare città per cercare di dimenticarlo e incontra Nishiyama, la felicità: un piatto di riso al curry buonissimo fatto mescolando per caso alcuni ingredienti avanzati, tragicamente impossibile da ripetere una seconda volta con lo stesso, identico sapore.

Lo stile di Banana Yoshimoto è sempre molto lineare e semplice, a volte anche troppo, ma il modo in cui lo utilizza fa sembrare che a lei tutto sia concesso, anche il narrare di ciò che normalmente non vorremmo leggere. Le storie sono sempre velate di malinconia, ma immerse in un'atmosfera fiabesca e circondate dalle caratteristiche pietanze giapponesi, che fanno sentire parte della narrazione. Le donne protagoniste mettono in discussione la propria esistenza e riescono a trovare in se stesse la forza di andare avanti ed affrontare la vita. L'unica pecca è la mancanza, in alcuni punti, di approfondimenti, alcune storie sono liquidate troppo in fretta.

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