domenica 24 novembre 2013

Colpa delle stelle, John Green - Recensione.

Spinta dai numerosi commenti positivi, ieri ho terminato Colpa delle stelle di John Green.

Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: grazie a un farmaco sperimentale, la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è ora in regressione. Ha però anche imparato che i miracoli si pagano: mentre lei rimbalzava tra corse in ospedale e lunghe degenze, il mondo correva veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto alle sue coetanee, con una vita in frantumi in cui i pezzi non si incastrano più. Un giorno però il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate, e le dimostra che il mondo non si è fermato, insieme possono riacciuffarlo. Ma come un peccato originale, come una colpa scritta nelle stelle avverse sotto cui Hazel e Augustus sono nati, il tempo che hanno a disposizione è un miracolo, e in quanto tale andrà pagato.

 Da qui inizia la recensione vera e proprio, contiene spoiler, quindi in caso non vogliate rovinarvi la sorpresa, non proseguite oltre.

La storia, come già lasciato intendere dalla trama, è piuttosto forte. Green non si reprime nel descrivere tutto il male e le sofferenze che il cancro porta nella vita delle persone. Hazel e Augustus, specialmente quest'ultimo, vivono, però, il loro amore ugualmente, nonostante la paura e la conoscenza della precarietà delle loro vite. L'unica pecca sulla quale non riesco a sorvolare è il tipo di linguaggio utilizzato. Troppo semplicistico, a tratti eccessivamente ripetitivo. Ritengo, poi, che abbia inserito impropriamente degli elementi di filosofia e matematica. La storia riesce a colpire il lettore, ma non mi sento di considerarlo un romanzo così bello come ritengono altre persone.

Nessun commento:

Posta un commento