Ho terminato la lettura di Città delle Anime Perdute, quinto e penultimo romanzo della saga Shadowhunters di Cassandra Clare.
Lilith, madre di tutti i demoni, è stata
distrutta. Ma quando gli Shadowhunters arrivano a liberare Jace, che lei
teneva prigioniero, trovano soltanto sangue e vetri fracassati. E non è
scomparso solo il ragazzo che Clary ama, ma anche quello che odia, suo
fratello Sebastian, il figlio di Valentine. Un figlio determinato a
riuscire dove il padre ha fallito e pronto a tutto per annientare gli
Shadowhunters. La potente magia del Conclave non riesce a localizzare né
l'uno né l'altro, ma Jace non può stare lontano da Clary. Quando si
ritrovano, però, Clary scopre che il ragazzo non è più la persona di cui
si era innamorata: in punto di morte Lilith lo ha legato per sempre a
Sebastian, rendendolo un fedele servitore del male. Purtroppo non è
possibile uccidere uno senza distruggere anche l'altro. A chi spetterà
il compito di preservare il futuro degli Shadowhunters, mentre Clary
sprofonda in un'oscura furia che mira a scongiurare a ogni costo la
morte di Jace? Amore. Peccato. Salvezza. Morte. Quale prezzo è troppo
alto per l'amore? Di chi ci si può fidare, quando peccato e salvezza
coincidono? Ma soprattutto: si possono reclamare le anime perdute?
Romanzo di passaggio, con pochi eventi significativi, forse non uno dei migliori della saga, ma come al solito piacevole da leggere. Il profondo legame che lega Sebastian a Jace coinvolge tutti gli altri personaggi non solo, come si sarebbe previsto, Clary, che si impegnano per dividere i due senza fare del male al loro amato Jace. Un viaggio da New York a Parigi, passando per Venezia e Praga, all'insegna come sempre dell'amore e dell'amicizia, che porteranno al salvataggio del ragazzo. Tuttavia, non è ancora finita, e i nostri protagonisti si preparano ormai per una inevitabile, sanguinosa e pericolosa guerra.
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