Dopo un periodo in cui sono andata un po' a rilento, sono finalmente riuscita a riprendere le letture, anche grazie a un club del libro iniziato questo mese.
Il quinto libro di quest'anno è stato Il profumo di Patrick Suskind, pubblicato nel 1985, che molto probabilmente, da sola, di mia spontanea volontà, non avrei letto, dati i toni noir. Nonostante tutto, però, mi è piaciuto molto, più che per la trama in sè, per lo stile e la tecnica narrativa usati in maniera molto particolare.
Il libro:
"Jean-Baptiste Grenouille, nato il 17 luglio 1783 nel luogo più puzzolente di Francia, il Cimetière des Innocents di Parigi, rifiutato dalla madre fin dal momento della nascita, rifiutato dalle balie perché non ha l'odore che dovrebbero avere i neonati, anzi perché "non ha nessun odore", rifiutato dagli istituti religiosi, riesce a sopravvivere a dispetto di tutto e di tutti. E, crescendo, scopre di possedere un dono inestimabile: una prodigiosa capacità di percepire e distinguere gli odori. Forte di questa facoltà, di quest'unica qualità, Grenouille decide di diventare il più grande profumiere del mondo, e il lettore lo segue nel suo peregrinare tra botteghe odorose, apprendista stregone che supera in breve ogni maestro passando dalla popolosa e fetida Parigi a Grasse, città dei profumieri nell'ariosa Provenza. L'ambizione di Grenouille non è quella di arricchirsi, né ha sete di gloria; persegue, invece, un suo folle sogno: dominare il cuore degli uomini creando un profumo capace di ingenerare l'amore in chiunque lo fiuti, e pur di ottenerlo non si fermerà davanti a nulla."
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