lunedì 26 febbraio 2018
The affair- seconda stagione
Ho terminato anche la seconda stagione di The Affair- una relazione pericolosa, la serie con protagonisti Dominic West e Ruth Wilson.
A inizio stagione la situazione è relativamente più rilassata per la coppia, nel senso che il termine che dà il titolo alla serie, l'Affair, la relazione extraconiugale, non esiste più ed Alison e Noah sono pronti a ricominciare insieme una nuova vita e formare una famiglia tutta loro. Noah termina il suo secondo libro e ottiene importanti successi, ma questo sembra quasi allontanarlo dai suoi figli e dalla stessa Allison. Anche Cole ed Helen fanno i conti con la fine della loro vita passata e, a modo loro, vanno avanti. Successivamente, comunque, tutto diventa sempre più oscuro e difficile e le indagini sull'omicidio di Scott prendono sempre più forma, rendendo la vita non facile ai protagonisti, che scopriranno anche tanti altri importanti segreti, tutto a dimostrazione che ci sono peccati dai quali non ci si può liberare.
giovedì 22 febbraio 2018
The affair- prima stagione
Ho da poco terminato la prima stagione di The Affair - Una relazione pericolosa serie tv statunitense con protagonisti Dominic West, nei panni di Noah Solloway, e Ruth Wilson, che invece interpreta Alison Bailey.
La serie viene narrata da entrambi i punti di vista dei due protagonisti, che spesso però differiscono, chiamati a testimoniare durante le indagini riguardanti l'omicidio di un uomo che entrambi conoscono e che risale al periodo dell'inizio della loro relazione clandestina a Montauk, una località di Coney Island. Noah è un insegnante di New York che ora sta cercando l'ispirazione per il suo secondo libro, sposato dai tempi del college con Helen (Maura Tierney, l'infermiera, poi dottoressa, Abby Lokhart in E.R.) , dalla quale ha avuto quattro figli. Il loro matrimonio sembra apparentemente perfetto, ma in realtà Noah si sente costantemente messo in ombra dal suocero, ricco scrittore piuttosto affermato. Alison, invece, adesso fa la cameriera ed è sposata da anni con Cole (interpretato da Joshua Jackson, che molti ricorderanno per essere stato Pacey Witter in Dawson's Creek) e sta cercando di rimettere in sesto la sua vita dopo la morte del figlio, avvenuta due anni prima dei fatti narrati.
I due protagonisti raccontano al detective tutti i dettagli della loro relazione extraconiugale, in un intreccio di flashback che catturano e incuriosiscono lo spettatore. Le puntate durano tutte tra i 50 e i 60 minuti, ma la narrazione è piuttosto scorrevole e il retrogusto crime rende il tutto più intrigante.
La serie viene narrata da entrambi i punti di vista dei due protagonisti, che spesso però differiscono, chiamati a testimoniare durante le indagini riguardanti l'omicidio di un uomo che entrambi conoscono e che risale al periodo dell'inizio della loro relazione clandestina a Montauk, una località di Coney Island. Noah è un insegnante di New York che ora sta cercando l'ispirazione per il suo secondo libro, sposato dai tempi del college con Helen (Maura Tierney, l'infermiera, poi dottoressa, Abby Lokhart in E.R.) , dalla quale ha avuto quattro figli. Il loro matrimonio sembra apparentemente perfetto, ma in realtà Noah si sente costantemente messo in ombra dal suocero, ricco scrittore piuttosto affermato. Alison, invece, adesso fa la cameriera ed è sposata da anni con Cole (interpretato da Joshua Jackson, che molti ricorderanno per essere stato Pacey Witter in Dawson's Creek) e sta cercando di rimettere in sesto la sua vita dopo la morte del figlio, avvenuta due anni prima dei fatti narrati.
I due protagonisti raccontano al detective tutti i dettagli della loro relazione extraconiugale, in un intreccio di flashback che catturano e incuriosiscono lo spettatore. Le puntate durano tutte tra i 50 e i 60 minuti, ma la narrazione è piuttosto scorrevole e il retrogusto crime rende il tutto più intrigante.
giovedì 15 febbraio 2018
The End of the F***ing World, Netflix- Recensione
Dopo aver visto il particolare trailer del telefilm, ho deciso anch'io di guardare, tutta di fila, la serie tv britannica The end of the f***ing world, pubblicata su Netflix lo scorso 5 gennaio.
I protagonisti sono due diciassettenni: James (interpretato da Alex Lawther, protagonista del terzo episodio della terza stagione di Black Mirror), che ha sempre fatto della sua mancanza di emozioni un vanto, fino ad arrivare ad essere convinto di essere uno psicopatico assassino, e Alyssa (interpretata invece da Jessica Barden, che ha preso parte a 6 episodi di Penny Dreadful), ragazza piuttosto ribelle, con la grande capacità di irritare chiunque e insoddisfatta della sua situazione familiare, da sempre in cerca del padre, che non vede da 10 anni.
I due decidono di partire insieme per lasciare la routine del loro paesino, nel quale non riescono a farsi "inquadrare", alla ricerca del padre di Alyssa, con James che ritiene che questa possa essere l'occasione per dare vita ai propri istinti omicidi.
Se dal trailer l'andamento della storia può sembrare quasi scontato, ma in realtà, la narrazione procede in modi del tutto inaspettati. Il rapporto tra i due ragazzi evolve e si modifica man mano, mentre i due si alternano tra l'essere la vittima e il carnefice, sicuri e vulnerabili, con il forte istinto di proteggersi l'un l'altra. Non mancano momenti cupi e difficili, ma per lo più, anche le situazioni più buie, sono mostrate con un velo di leggerezza e comicità. Sicuramente una serie diversa dalle solite, più cinica, ma che si lascia guardare, in una serata, con leggerezza. Il finale aperto lascia presagire la possibilità di una seconda stagione, che è stata presa come ipotesi dai produttori e che renderebbe felice anche Netflix.
I protagonisti sono due diciassettenni: James (interpretato da Alex Lawther, protagonista del terzo episodio della terza stagione di Black Mirror), che ha sempre fatto della sua mancanza di emozioni un vanto, fino ad arrivare ad essere convinto di essere uno psicopatico assassino, e Alyssa (interpretata invece da Jessica Barden, che ha preso parte a 6 episodi di Penny Dreadful), ragazza piuttosto ribelle, con la grande capacità di irritare chiunque e insoddisfatta della sua situazione familiare, da sempre in cerca del padre, che non vede da 10 anni.
I due decidono di partire insieme per lasciare la routine del loro paesino, nel quale non riescono a farsi "inquadrare", alla ricerca del padre di Alyssa, con James che ritiene che questa possa essere l'occasione per dare vita ai propri istinti omicidi.
Se dal trailer l'andamento della storia può sembrare quasi scontato, ma in realtà, la narrazione procede in modi del tutto inaspettati. Il rapporto tra i due ragazzi evolve e si modifica man mano, mentre i due si alternano tra l'essere la vittima e il carnefice, sicuri e vulnerabili, con il forte istinto di proteggersi l'un l'altra. Non mancano momenti cupi e difficili, ma per lo più, anche le situazioni più buie, sono mostrate con un velo di leggerezza e comicità. Sicuramente una serie diversa dalle solite, più cinica, ma che si lascia guardare, in una serata, con leggerezza. Il finale aperto lascia presagire la possibilità di una seconda stagione, che è stata presa come ipotesi dai produttori e che renderebbe felice anche Netflix.
martedì 13 febbraio 2018
Coco film- Recensione
Finalmente sono riuscita a recuperare anch'io il film Coco, pellicola Disney Pixar uscita nelle sale cinematografiche il 28 dicembre dello scorso anno.
Si tratta della storia del piccolo Miguel, un ragazzino messicano con la passione per la musica, passione fortemente osteggiata dalla famiglia, in special modo dalla nonna, che non può fare a meno di nutrire odio nei confronti del nonno materno, colpevole di aver abbandonato la moglie e la figlia per seguire la sua carriera musicale.
La pellicola dura all'incirca 100 minuti, tanto, per la media dei film d'animazione. 100 minuti piuttosto densi, che permettono di entrare in empatia con i personaggi e di conoscerli a fondo. Non mancano i momenti leggeri dedicati alla musica e quelli di leggera rabbia. Non mancano neanche i colpi di scena, che rendono la storia imprevedibile e, sul finale, non è possibile fare a meno di versare anche qualche lacrima. Il viaggio spirituale del piccolo Miguel cambierà il modo di vedere le cose da parte del ragazzo, ma cambierà tanto anche all'interno della sua famiglia.
Si tratta della storia del piccolo Miguel, un ragazzino messicano con la passione per la musica, passione fortemente osteggiata dalla famiglia, in special modo dalla nonna, che non può fare a meno di nutrire odio nei confronti del nonno materno, colpevole di aver abbandonato la moglie e la figlia per seguire la sua carriera musicale.
La pellicola dura all'incirca 100 minuti, tanto, per la media dei film d'animazione. 100 minuti piuttosto densi, che permettono di entrare in empatia con i personaggi e di conoscerli a fondo. Non mancano i momenti leggeri dedicati alla musica e quelli di leggera rabbia. Non mancano neanche i colpi di scena, che rendono la storia imprevedibile e, sul finale, non è possibile fare a meno di versare anche qualche lacrima. Il viaggio spirituale del piccolo Miguel cambierà il modo di vedere le cose da parte del ragazzo, ma cambierà tanto anche all'interno della sua famiglia.
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lunedì 12 febbraio 2018
Black Mirror- quarta stagione. Finale.
Ho terminato anche la quarta e ultima stagione di Black Mirror, anch'essa composta da sei episodi, dai titoli: USA Callister, Arkangel, Crocodile, Hang the Dj, Metalhead e Black Museum.
Nel primo episodio, la tecnologia è talmente avanzata da permettere un rimodellamento della realtà a proprio piacimento. Nel secondo, essa permette di controllare anche le emozioni e il campo visivo degli altri. Nel terzo, grazie ai rilevatori di memoria è quasi praticamente impossibile nascondere qualsiasi reato. Nel quarto, invece, essa permette con una precisione quasi totale di trovare l'anima gemella. Nel quinto, fa sì che nessuno possa nascondersi. Nell'ultimo, infine, può evitare quasi anche la morte fisica, ma con conseguenze nefaste per alcuni.
Si è sicuramente ripresa, rispetto alla terza stagione, seppur con un paio di puntate, la terza e la quinta, forse un po' più lente e prevedibili. Per il resto, si è ritrovata l'essenza della serie, con realtà distopiche, ma immaginabili, in cui nulla è come sembra. Sono felice di averla iniziata, in un periodo in cui non riuscivo ad appassionarmi a nessun telefilm o libro e con il bisogno di distrarmi dalla mia ultima sessione invernale.
Nel primo episodio, la tecnologia è talmente avanzata da permettere un rimodellamento della realtà a proprio piacimento. Nel secondo, essa permette di controllare anche le emozioni e il campo visivo degli altri. Nel terzo, grazie ai rilevatori di memoria è quasi praticamente impossibile nascondere qualsiasi reato. Nel quarto, invece, essa permette con una precisione quasi totale di trovare l'anima gemella. Nel quinto, fa sì che nessuno possa nascondersi. Nell'ultimo, infine, può evitare quasi anche la morte fisica, ma con conseguenze nefaste per alcuni.
Si è sicuramente ripresa, rispetto alla terza stagione, seppur con un paio di puntate, la terza e la quinta, forse un po' più lente e prevedibili. Per il resto, si è ritrovata l'essenza della serie, con realtà distopiche, ma immaginabili, in cui nulla è come sembra. Sono felice di averla iniziata, in un periodo in cui non riuscivo ad appassionarmi a nessun telefilm o libro e con il bisogno di distrarmi dalla mia ultima sessione invernale.
mercoledì 7 febbraio 2018
Collab Review- LaBeautè panni in microfibra
Ringrazio il rivenditore Amazon Brandzone per avermi dato l'opportunità di provare uno dei prodotti LaBeautè. Tra i vari formati, io ho scelto quello composto da due panni in microfibra, di colore rosa, dalle dimensioni di 21x21 cm. Servono a rimuovere il makeup senza l'utilizzo di additivi chimici. Sono molto semplici da usare, basta inumidire panno con dell'acqua calda, strizzarlo e passarlo sulle zone del viso che volete pulire con dei movimenti circolari. Alla fine, basta semplicemente lavarlo e lasciarlo asciugare. Sono ottimi e adoro il fatto che possano essere riutilizzati tantissime volte.
Potete trovarlo al seguente link: https://www.amazon.it/dp/B075BGC3KB?th=1
Black Mirror- terza stagione
La terza stagione di Black Mirror è la prima realizzata dalla piattaforma Netflix, che ne ha acquistato i diritti qualche anno fa, ed è composta da sei episodi, a differenza dei soli tre delle prime due stagioni. I titoli delle puntate sono: Caduta libera, Giochi pericoloso, Zitto e balla, San Junipero, Gli uomini e il fuoco e Odio universale.
Il primo episodio tratta dell'importanza sempre maggiore dei social e dei giudizi degli altri, tanto da influenzare anche un acquisto o precludere l'entrata in un locale; il secondo tratta della potenza e della pericolosità della tecnologia; il terzo del potere che può avere un hacker su altre persone e sull'impossibilità di nascondere nulla sul web; il quarto, invece, racconta una delicata storia d'amore, nata in un contesto diverso dal solito; il quinto mostra il ruolo predominante dell'esercito e, infine, il sesto, è una narrazione piuttosto lunga anch'essa sul potere dei social e della tecnologia.
Una serie che racchiude l'essenza delle altre due, ma poi cala in termini di risultati. Regala al pubblico due gioiellini, ovvero il primo episodio ed il quarto, due capolavori in termini di regia, colori, ambientazioni, musiche e sceneggiatura, ma poi si perde un po' con le altre, diventando a tratti lenta e prevedibile.
Il primo episodio tratta dell'importanza sempre maggiore dei social e dei giudizi degli altri, tanto da influenzare anche un acquisto o precludere l'entrata in un locale; il secondo tratta della potenza e della pericolosità della tecnologia; il terzo del potere che può avere un hacker su altre persone e sull'impossibilità di nascondere nulla sul web; il quarto, invece, racconta una delicata storia d'amore, nata in un contesto diverso dal solito; il quinto mostra il ruolo predominante dell'esercito e, infine, il sesto, è una narrazione piuttosto lunga anch'essa sul potere dei social e della tecnologia.
Una serie che racchiude l'essenza delle altre due, ma poi cala in termini di risultati. Regala al pubblico due gioiellini, ovvero il primo episodio ed il quarto, due capolavori in termini di regia, colori, ambientazioni, musiche e sceneggiatura, ma poi si perde un po' con le altre, diventando a tratti lenta e prevedibile.
sabato 3 febbraio 2018
Black Mirror- seconda stagione
La seconda stagione di Black Mirror è anch'essa composta da 3 episodi, più lo speciale di Natale, dal titolo Bianco Natale.
I tre episodi, invece, sono intitolati: torna da me, orso bianco e vota Waldo.
Nel primo episodio la tecnologia è arrivata a un livello talmente alto tale da riuscire a riprodurre dei cloni di carne sintetica quasi identici ai soggetti originali. Nel secondo, più che sulla tecnologia in sè, ci si concentra sull'assuefazione allo spettacolo e all'essere spettatori. Infine, nel terzo e ultimo episodio, si pratica una denuncia all'omologazione, che però non sempre può portare buono risultati.
L'episodio di Natale, invece, si concentra sulla distorsione del tempo e della realtà per ottenere i risultati desiderati.
Sicuramente delle puntate più cupe rispetto a quelle della prima stagione, ma che presentano allo spettatore scene inaspettate.
I tre episodi, invece, sono intitolati: torna da me, orso bianco e vota Waldo.
Nel primo episodio la tecnologia è arrivata a un livello talmente alto tale da riuscire a riprodurre dei cloni di carne sintetica quasi identici ai soggetti originali. Nel secondo, più che sulla tecnologia in sè, ci si concentra sull'assuefazione allo spettacolo e all'essere spettatori. Infine, nel terzo e ultimo episodio, si pratica una denuncia all'omologazione, che però non sempre può portare buono risultati.
L'episodio di Natale, invece, si concentra sulla distorsione del tempo e della realtà per ottenere i risultati desiderati.
Sicuramente delle puntate più cupe rispetto a quelle della prima stagione, ma che presentano allo spettatore scene inaspettate.
venerdì 2 febbraio 2018
Black mirror- prima stagione
Spinta dai numerosi commenti positivi, ho deciso di iniziare anch'io Black Mirror, serie tv antologica con episodi autoconclusivi, accomunati però dallo stesso tema, l'incedere della tecnologia e i suoi effetti sulle persone.
La prima stagione è composta da 3 episodi: messaggio al primo ministro, 15 milioni di celebrità e ricordi pericolosi.
Il primo episodio si concentra sul grande potere dei media e della televisione, in special modo dello spettacolo. Anche il secondo si concentra sulla televisione, ma è ambientato in un mondo in cui la moneta sono i Meriti guadagnati pedalando su una cyclette. L'ultimo, infine, ci fa capire quanto possa essere pericoloso avere tutti i propri ricordi a portata di mano.
Un inizio di serie sicuramente molto intrigante, che vi spingerà ad andare avanti con gli episodi, nei quali nulla è come sembra.
La prima stagione è composta da 3 episodi: messaggio al primo ministro, 15 milioni di celebrità e ricordi pericolosi.
Il primo episodio si concentra sul grande potere dei media e della televisione, in special modo dello spettacolo. Anche il secondo si concentra sulla televisione, ma è ambientato in un mondo in cui la moneta sono i Meriti guadagnati pedalando su una cyclette. L'ultimo, infine, ci fa capire quanto possa essere pericoloso avere tutti i propri ricordi a portata di mano.
Un inizio di serie sicuramente molto intrigante, che vi spingerà ad andare avanti con gli episodi, nei quali nulla è come sembra.
giovedì 1 febbraio 2018
Caro mese- Caro gennaio
Ho tanto apprezzato, qualche anno fa, i video Caro mese della Youtuber Shanti Lives e ho deciso di riproporre anch'io la cosa a modo mio, partendo dal primo mese di questo 2018.
Caro gennaio,
Il primo mese dell'anno, abbastanza odiato, sai più, che ripongono in te tante speranze, la maggior parte delle volte disilluse. Io ho smesso di fare buoni propositi, non sono brava a mantenerli, forse sono più realista, però tante cose le ho fatte lo stesso. Ho curato un po' il blog, il profilo Instagram e non ho abbandonato la scrittura sul sito con il quale collaboro. Ho anche studiato nonostante gli orari estenuanti dei corsi. Sorprendente, no? Ho confermato vecchie amicizie e credo di essere riuscita a farmene di nuove. Non saremo come in friends o in altre sit-com, ma ce la caviamo, abbiamo un nostro perché. A quanto pare, manco quando non sono presente e riesco a essere apprezzata per quella che sono. Non sono più, o almeno non sempre, quella che sta in disparte, so essere anch'io la protagonista, che riesce a farsi notare durante i corsi, che riesce a interfacciarsi bene con un paziente, che riceve i complimenti per l'impegno e la delicatezza. La laurea è sempre più vicina e con lei tante altre paure e insicurezze, ma continuo ad impegnarmi, cercando di procedere passo dopo passo.
Caro gennaio,
Il primo mese dell'anno, abbastanza odiato, sai più, che ripongono in te tante speranze, la maggior parte delle volte disilluse. Io ho smesso di fare buoni propositi, non sono brava a mantenerli, forse sono più realista, però tante cose le ho fatte lo stesso. Ho curato un po' il blog, il profilo Instagram e non ho abbandonato la scrittura sul sito con il quale collaboro. Ho anche studiato nonostante gli orari estenuanti dei corsi. Sorprendente, no? Ho confermato vecchie amicizie e credo di essere riuscita a farmene di nuove. Non saremo come in friends o in altre sit-com, ma ce la caviamo, abbiamo un nostro perché. A quanto pare, manco quando non sono presente e riesco a essere apprezzata per quella che sono. Non sono più, o almeno non sempre, quella che sta in disparte, so essere anch'io la protagonista, che riesce a farsi notare durante i corsi, che riesce a interfacciarsi bene con un paziente, che riceve i complimenti per l'impegno e la delicatezza. La laurea è sempre più vicina e con lei tante altre paure e insicurezze, ma continuo ad impegnarmi, cercando di procedere passo dopo passo.
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