Dopo aver visto il particolare trailer del telefilm, ho deciso anch'io di guardare, tutta di fila, la serie tv britannica The end of the f***ing world, pubblicata su Netflix lo scorso 5 gennaio.
I protagonisti sono due diciassettenni: James (interpretato da Alex Lawther, protagonista del terzo episodio della terza stagione di Black Mirror), che ha sempre fatto della sua mancanza di emozioni un vanto, fino ad arrivare ad essere convinto di essere uno psicopatico assassino, e Alyssa (interpretata invece da Jessica Barden, che ha preso parte a 6 episodi di Penny Dreadful), ragazza piuttosto ribelle, con la grande capacità di irritare chiunque e insoddisfatta della sua situazione familiare, da sempre in cerca del padre, che non vede da 10 anni.
I due decidono di partire insieme per lasciare la routine del loro paesino, nel quale non riescono a farsi "inquadrare", alla ricerca del padre di Alyssa, con James che ritiene che questa possa essere l'occasione per dare vita ai propri istinti omicidi.
Se dal trailer l'andamento della storia può sembrare quasi scontato, ma in realtà, la narrazione procede in modi del tutto inaspettati. Il rapporto tra i due ragazzi evolve e si modifica man mano, mentre i due si alternano tra l'essere la vittima e il carnefice, sicuri e vulnerabili, con il forte istinto di proteggersi l'un l'altra. Non mancano momenti cupi e difficili, ma per lo più, anche le situazioni più buie, sono mostrate con un velo di leggerezza e comicità. Sicuramente una serie diversa dalle solite, più cinica, ma che si lascia guardare, in una serata, con leggerezza. Il finale aperto lascia presagire la possibilità di una seconda stagione, che è stata presa come ipotesi dai produttori e che renderebbe felice anche Netflix.
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