Ieri ho terminato la lettura de La regina dei maghi, terzo volume della
trilogia The Traitor Spy e sequel della trilogia The Black Magician di
Trudi Canavan.
Grazie al suo impegno e alla sua determinazione, il giovane mago Lorkin è
riuscito a conquistare la fiducia delle Traditrici di Sachaka e le ha
convinte a condividere con lui il loro segreto più prezioso:
l’incantesimo per creare pietre magiche. Eppure tutto ha un prezzo: in
cambio di un simile privilegio, la regina delle Traditrici chiede a
Lorkin di andare, come loro portavoce, nel regno di Sachaka e di
stringere un patto con le Terre Alleate. Tuttavia, non appena arriva a
corte, Lorkin viene rinchiuso in prigione, destinato a rimanervi finché
non si deciderà a rivelare ciò che ha scoperto. Il mago non ha nessuna
intenzione d’infrangere il suo giuramento, perché ha capito che il re
vuole usare quel sortilegio proprio per eliminare le Traditrici. E si
trova quindi di fronte a una scelta drammatica: piegarsi al volere del
re e condannare le Traditrici a morte certa, oppure restare fedele agli
ideali della Corporazione dei maghi e affrontare la giustizia di
Sachaka?
Da qui inizia la recensione vera e proprio, contiene spoiler, quindi in
caso non vogliate rovinarvi la sorpresa, non proseguite oltre.
In questo ultimo volume vediamo ricomparire il solito stile lento e meticoloso della Canavan. Trovo che si soffermi in alcuni punti su alcune situazioni superflue e non approfondisca le questione più importanti. L'amore tra Sonea E Regin sembra quasi scoppiare improvvisamente e non sappiano bene cosa succede ad Anyi e Lilia e a Lorkin e Tyvara. Il finale è aperto e non sappiano ancora bene la sorte dii Imardian.
Un libro conclusivo importante, anche se, come capitato per "Il segreto dei maghi", lascia un po' con l'amaro in bocca e tanti dubbi.
Rinnovo, però, i complimenti all'autrice per aver rappresentato un mondo fantastico in cui è facile perdersi e per la bravura con la quale rappresenta vari e pregnanti temi.
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