In Italia, la pensione di reversibilità è una prestazione economica riconosciuta ai familiari di una persona deceduta che era già pensionata o lavoratrice e iscritta a uno degli enti previdenziali (come l'INPS). I principali beneficiari della pensione di reversibilità sono:
Coniuge: il coniuge superstite, anche se separato o divorziato (a certe condizioni), ha diritto alla pensione di reversibilità.
- Coniuge separato: ha diritto alla pensione di reversibilità senza particolari condizioni.
- Coniuge divorziato: può ricevere la pensione se era titolare di un assegno divorzile e non si è risposato.
Figli: hanno diritto alla pensione di reversibilità fino al 18° anno di età, o fino ai 26 anni se studenti universitari e a carico. La pensione è anche estesa ai figli maggiorenni inabili al lavoro, purché a carico del genitore deceduto.
Genitori: solo se il defunto non lascia coniuge o figli e i genitori erano a carico del defunto e hanno più di 65 anni.
Fratelli e sorelle: se il defunto non ha lasciato coniuge, figli o genitori, i fratelli e le sorelle non sposati e inabili al lavoro, a carico del defunto, possono avere diritto alla pensione di reversibilità.
I familiari devono dimostrare che erano economicamente a carico del defunto e rispettare alcune condizioni di legge.
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