Ho terminato la lettura di Città di Ossa, primo romanzo della saga Shadowhunters di Cassandra Clare.
La sera in cui la quindicenne Clary e il suo
migliore amico Simon decidono di andare al Pandemonium, il locale più
trasgressivo di New York, sanno che passeranno una nottata particolare
ma certo non fino a questo punto. I due assistono a un efferato
assassinio a opera di un gruppo di ragazzi completamente tatuati e
armati fino ai denti. Quella sera Clary, senza saperlo, ha visto per la
prima volta gli Shadowhunters, guerrieri, invisibili ai più, che
combattono per liberare la Terra dai demoni. In meno di ventiquattro ore
da quell'incontro la sua vita cambia radicalmente. Sua madre scompare
nel nulla, lei viene attaccata da un demone e il suo destino sembra
fatalmente intrecciato a quello dei giovani guerrieri. Per Clary inizia
un'affannosa ricerca, un'avventura dalle tinte dark che la costringerà a
mettere in discussione la sua grande amicizia con Simon, ma che le farà
conoscere l'amore.
La narrazione inizialmente lenta è una caratteristica peculiare della Clare e, come per Le Origini, il lato fantasy, ben tratteggiato dall'autrice, è piuttosto coinvolgente e affascinante, mentre quello umano presenta vicende ormai conosciute. Arriva una nuova ragazza, con delle particolarità che non sapeva di avere, che sconvolge gli equilibri preestistenti, che fa innamorare come mai prima d'ora un ragazzo affascinante al quale quasi nessuna donna, e neanche qualche uomo, riesce a resistere, mentre deve fare i conti anche con l'amore represso del proprio migliore amico. Il tutto circondato da qualche personaggio secondario al quale è data poca attenzione. La storia ha un finale che nessuno si sarebbe aspettato e che rimescola le carte in tavola.
Vedremo come si evolverà la situazione nei prossimi romanzi della saga.
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