Ho terminato la lettura di Città di cenere, secondo romanzo della saga Shadowhunters di Cassandra Clare.
Clary Fray vorrebbe soltanto che qualcuno le
restituisse la sua vecchia, normalissima, vita. Ma non c'è niente di
normale nella sua vita se può vedere licantropi, vampiri e altri
Nascosti, se sua madre è in un coma magicamente indotto e lei scopre di
essere uno Shadowhunter, un cacciatore di demoni. Se Clary si lasciasse
il mondo dei Cacciatori alle spalle avrebbe più tempo per Simon (forse
più di un amico ormai). Ma è il mondo dei Cacciatori che non è disposto a
lasciar andare lei, soprattutto Jace, il suo affascinante, permaloso
fratello appena ritrovato. Per Clary l'unico modo di salvare la madre è
inseguire Valentine, il cacciatore ribelle, che è probabilmente pazzo,
sicuramente malvagio e anche, purtroppo, suo padre. A complicare le cose
a New York si moltiplicano gli omicidi dei figli dei Nascosti. E la
città diventa sempre più pericolosa, anche per uno Shadowhunter come
Clary.
Dal punto di vista degli avvenimenti si fanno pochi passi avanti rispetto al primo romanzo, ma, tuttavia, seppur accadendo poco, la narrazione è più coinvolgente. Le vicende dei personaggi si intrecciano perfettamente alle affascinanti descrizioni del mondo fantastico degli Shadowhunters, come la visita dei protagonisti alla corte delle fate o i loro incontri ravvicinati con gli insidiosi vampiri e i pericolosissimi demoni. Il tutto con alla base un profondo desiderio e una profonda ricerca, seppur talvolta involontaria, dell'umanità e dell'amore, che sia per i propri amici, per il proprio ragazzo o per la propria ragazza, oppure per la famiglia, di sangue o meno.
Lettura come al solito piacevole e alla prossima con il terzo capitolo di questa avvincente saga.
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