Ieri ho terminato la lettura de La Fuga, secondo romanzo della trilogia The Maze Runner, di James Dashner.
Il Labirinto e i viscidi Dolenti sono ben poca cosa se paragonati alla
lunga marcia che la malefica organizzazione denominata C.A.T.T.I.V.O. ha
pianificato per i pochi sopravvissuti che tiene prigionieri, i Radurai,
attraverso la Zona Bruciata. La squallida landa inaridita da un sole
accecante è sferzata da tempeste di fulmini, e popolata da esseri umani
che l'Eruzione, il temibile morbo che rende folli, ha ridotto a zombi
assetati di sangue. Nelle due settimane in cui dovranno percorrere i
centocinquanta chilometri che li separano dal porto sicuro, la loro
meta, tra cunicoli sotterranei infestati da sfere metalliche affamate di
teste umane e creature senza volto dagli artigli letali, i Radurai
dovranno dar prova del loro coraggio e dar voce al loro istinto di
sopravvivenza. In questo scenario di desolazione, superando le insidie
di città fatiscenti e foreste rase al suolo, il viaggio verso il luogo
misterioso in cui potranno ottenere la cura che salverà loro stessi e il
mondo diventerà per Thomas, Brenda, Minho e gli altri un percorso di
scoperta del proprio mondo interiore, del limite oltre il quale è
possibile spingere le proprie paure.
Durante la lettura si nota quanto sia soltanto un capitolo di transizione, che inizia a fornire qualche risposta, ma ancora in modo criptico ed incompleto. Seguiamo la fuga di Thomas e degli altri Radurai attraverso terreni impervii e strani e pericolosi incontri, fino al loro arrivo alla "Zona Sicura", che forse di sicuro ha ben poco. Una lettura ricca di colpi di scena e in cui nulla è sicuro e nulla è come sembra.
Leggerò a breve anche il terzo ed ultimo romanzo.
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