In occasione dell'uscita al cinema, il prossimo 18 settembre, del film Resta anche domani, ho terminato la lettura del romanzo omonimo di Gayle Forman.
Non ti aspetteresti di sentire anche dopo. Eppure la musica continua a
uscire dall'autoradio, attraverso le lamiere fumanti. E Mia continua a
sentirla, mentre vede se stessa sul ciglio della strada e i genitori
poco più in là, uccisi dall'impatto con il camion. Mia è in coma, ma la
sua mente vede, soffre, ragiona e, soprattutto, ricorda. La passione per
il violoncello e il sogno di diventare una grande musicista, l'ironia
implacabile di Kim e la scazzottata che ha inaugurato la loro amicizia,
l'amore di un ragazzo che sta per diventare una rockstar e la prima
volta che, tra le sue mani, si è sentita vibrare come un delicato
strumento. Ma ricorda anche quello che non troverà al suo risveglio: la
tenerezza arruffata di suo padre, la grinta di sua madre, la vivacità
del piccolo Teddy, l'emozione di vivere ogni giorno in una famiglia di
ex batteristi punk e indomabili femministe. A tanta vita non si può
rinunciare. Ma cosa rimane di lei, adesso, per cui valga la pena restare
anche domani?
Il romanzo si legge in poche ore, ma non lascia nulla di duraturo. Tutte le scene sono eccessivamente velocizzate, anche quelle che dovrebbero essere più commoventi, e i personaggi, in primis Mia, a tratti quasi insopportabile per la sua totale perfezione, sono tutti stereotipati. Il tema è paranormale, quindi sono possibili molte licenze, ma la narrazione risulta comunque totalmente inverosimile, non si crea alcun patto narrativo.
Vedremo come sarà rappresentata la storia sul grande schermo.
Nessun commento:
Posta un commento