Ho terminato la lettura di Delfini di Banana Yoshimoto.
Kimiko, giovane scrittrice di romanzi rosa, esce con Goro, che convive con Yukiko, una lontana parente molto più grande di lui. Una sera, dopo una visita all’acquario di Tokyo a vedere i delfini, Kimiko fa l’amore con Goro, ma capisce che la loro storia non ha futuro. Temendo di legarsi troppo a lui, decide allora di abbandonare Tokyo. Nel tempio vicino al mare in cui trova rifugio, conosce Mami, una ragazza con doti soprannaturali, e da lei viene a sapere di essere incinta. Kimiko contatta Goro per chiedergli di riconoscere il bambino, senza però pretendere né di essere sposata, né tantomeno che lasci Yukiko. In attesa della nascita della piccola Akane, la gravidanza di Kimiko è scandita da un sogno ricorrente: delfini che nuotano nell’acqua.
La vita di Kimiko inizia a cambiare quando, costretta a letto da una intensa influenza, osservo quanto sia miracoloso e rinvigorente l'effetto della guarigione.
Come al solito, a fare da sfondo alla vicenda narrata, ci sono elementi fiabeschi e "magici" e non mancano le riflessioni sulla vita e sulla ricerca di sé. Kimiko non aveva mai programmato di avere figli, i medici le avevano sempre detto che per lei sarebbe stato difficile concepire un bambino, ma si ritrova a dover essere madre e la gravidanza e la nascita della piccola Akane la cambiano nel profondo, rendendola più consapevole e più se stessa.
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