Per ripetere per l'imminente esame di
biochimica ho deciso di fare una serie di post sugli argomenti
trattati. Perdonate eventuali imprecisioni.
Enzimi e inibizione
enzimatica.
Per enzima si intende un catalizzatore
biologico capace di aumentare la velocità di reazione e che rimane
inalterato alla fine di essa. Nella sua struttura terziaria presenta
il sito attivo, regione specifica che lega il substrato.
Possiamo dividere gli enzimi in sei
classi:
- Ossidoreduttasi, che catalizzano reazioni di ossido-riduzione,
- Transferasi, che permettono trasferimenti di gruppi contenenti C, N o P,
- Liasi, che permettono scissione di legami C-C, C-S e alcuni C-N,
- Ligasi, che permettono la formazione di legami C-O, C-N o C-S,
- Idrolasi, che scindono legami con addizione di acqua,
- Isomerasi, che catalizzano reazioni di isomerizzazione.
Molti enzimi hanno bisogno di una
molecola che renda possibile la loro attività catalitica. Questa
molecola è definita coenzima nel caso si tratti di una molecola
biologica, oppure cofattore o gruppo prostetrico nel caso in cui si
tratti di uno ione metallico o inorganico.
L'attività di un enzima può essere
inibita in modo reversibile o irreversibile.
In caso di inibizione irreversibile
l'inibitore si lega covalentemente all'enzima, distruggendone alcuni
gruppi funzionali, impedendone così per sempre la propria attività
catalitica.
In caso di inibizione reversibile
l'inibitore si lega in modo non covalente all'enzima e una volta
allontanato da esso non influisce più sulla sua attività.
Ci sono tre tipi di inibizione
reversibile:
- Competitiva, l'inibitore compete con il substrato per il legame al sito attivo,
- Non competitiva, l'inibitore si lega a un sito distinto da quello che lega il substrato,
- Incompetitiva, l'inibitore si lega solo al complesso enzima-substrato.
Esistono degli enzimi allosterici, con
struttura quaternaria, che possiedono oltre al sito attivo anche un
sito regolatore in un'altra subunità a cui s lega l'effettore (o
modulatore), definito sito allosterico. Questi enzimi non seguono la
cinematica di Michaelis e Menten. (Della quale parleremo più
avanti).
Esistono inoltre degli isoenzimi,
enzimi che catalizzano la stessa reazione, ma presentano diversa
struttura chimica e diverse proprietà chimico-fisiche. L'esempio
maggiore sono l'esochinasi, enzima ubiquitario, e la glucochinasi,
propria delle cellule epatiche.
Cinematica enzimatica.
L'equazione di Michaelis e Menten
descrive l'andamento della velocità di una reazione catalizzata da
enzimi, al variare della concentrazione del substrato e dell'enzima.
Spiega come all'aumentare, anche di
poco, la concentrazione del substrato disponibile all'enzima, la
velocità di reazione aumenti vertiginosamente fino al raggiungimento
di Vmax.
La Km (costante di Michaelis e Menten)
corrisponde alla concentrazione di substrato in corrispondenza della
quale V0 è metà della velocità massima ed è l'indice
di affinità tra enzima e substrato. Maggiore è la Km, minore sarà
l'affinità e viceversa.
Si tratta dell'equazione di un'iperbole
rettangolare.
V0= Vmax [S]
------------
Km+ [S]
Si tratta tuttavia di valori
approssimativi e variabili da un enzima all'altro. Pertanto è stato
elaborato da Lineweaver e Burk il diagramma omonimo, o dei doppi
reciproci, che definisce l'equazione di una retta è permette di
ottenere valori più precisi.
1 Km 1 1
----- = ------- --- + --------
V0 Vmax S
Vmax
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