A distanza di ormai 14 anni, tra i casi di cronaca che sicuramente mi hanno colpito di più e che fanno ancora discutere, c'è sicuramente quello che ha visto vittima la tredicenne Yara Gambirasio, con il conseguente arresto, dopo diversi anni, del muratore Massimo Bossetti, all'epoca poco più che 40enne. Nel romanzo Yara - Autopsia di un'indagine la criminologa Roberta Bruzzone, insieme a Laura Marinaro, ricostruiscono tutti gli step del caso. Dalla scomparsa della piccola Yara, fino all'arresto di Bossetti e al processo che lo ha visto condannato all'ergastolo. Il tutto mediante il DNA ritrovato sul corpo di Yara che, secondo gli inquirenti, vede Bossetti "colpevole oltre ogni ragionevole dubbio".
Il libro:
"«L’opinione pubblica inizierà a schierarsi da una parte o dall’altra, spesso affidandosi a mere “sensazioni”. Ma i giudici, in aula, hanno ascoltato il linguaggio delle tracce, poi divenute prove, e i dubbi si sono dissolti, udienza dopo udienza.»
«In nome del popolo italiano. La Corte d’Assise di Bergamo, visti gli articoli 533 e 535 c.p.p., dichiara Massimo Giuseppe Bossetti colpevole del delitto di cui al capo A e lo condanna alla pena dell’ergastolo...» È il 1° luglio 2015. Dalla pronuncia del verdetto di primo grado, che ha condannato all’ergastolo Massimo Giuseppe Bossetti per l’omicidio di Yara Gambirasio, parte il percorso che ha portato alla verità reale e processuale su quel delitto. Un percorso che la giornalista Laura Marinaro e la criminologa Roberta Bruzzone hanno seguito direttamente e con attenzione. Ripercorrono le tappe più importanti e controverse di uno dei casi di cronaca che ha suscitato (e continua a suscitare) un enorme interesse da parte dell’opinione pubblica. Attraverso un dialogo serrato, le autrici ricostruiscono, senza fare sconti a nessuno, tutti i passaggi di un’inchiesta unica nel suo genere che ha permesso ai giudici di esprimersi ben al di là di ogni ragionevole dubbio."
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