domenica 21 luglio 2024

Libri letti 2024 - Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia di Gino Cecchettin con Marco Franzoso

Tra i tanti, troppi, femminicidi che vengono commessi ogni anno, quello che mi, e ci, ha colpito particolarmente è sicuramente quello di Giulia Cecchettin. Sarà per la giovane età, sarà per il fatto di essere stati con il fiato sospeso per una settimana, con la speranza di ritrovarla viva, sarà per la reazione dei familiari. Non lo so. Comunque, ho deciso di leggere il libro Cara Giulia, scritto dal suo papà, Gino Cecchettin. Si tratta di una lettera che Gino scrive a sua figlia, suddivisa in capitoli abbastanza brevi, in cui la descrive e la fa conoscere anche a noi. La famiglia Cecchettin in poco più di un anno, ha dovuto affrontare due lutti terribili. Il primo, quello di Monica, mamma di Giulia e dei suoi fratelli e moglie di Gino, morta di tumore a soli 51 anni, e il secondo, quello di Giulia, strappata alla vita in maniera violenta a soli 22 anni. La famiglia, quindi, da 5 componenti si è ritrovata a essere in 3, a darsi coraggio l'un l'altro. Gino prova a essere d'ispirazione, a dare un'impronta "pedagogica", a questi scritti, perché crede nelle nuove generazioni e nel fatto che possiamo imparare dai nostri errori. Non si parla dell'omicidio di Giulia, ma si celebra la sua vita e il suo modo di reagire alle cose e ci si sofferma sul fatto che avrà 22 anni per sempre. Non potrà invecchiare, non potrà avere una carriera, farsi una propria famiglia, magari diventare mamma.
È stato inevitabile, per me, commuovermi e piangere più volte durante la lettura di questo libro. 


Il libro:

"Le parole di un padre che ha scelto di non restare in silenzio. Un appello potente alle famiglie, alle scuole e alle istituzioni. Il libro è parte di un progetto più ampio a sostegno delle vittime di violenza di genere.
Dal giorno dei funerali della figlia Giulia, Gino Cecchettin ha scelto di condividere il proprio dolore cercando di affrontarlo e renderlo costruttivo perché possa essere di aiuto alle giovani e ai giovani del nostro Paese. In questo libro, attraverso la storia di Giulia, si interroga sulle radici profonde della cultura patriarcale della nostra società.
«Tu in questi giorni sei diventata un simbolo pubblico», scrive Gino Cecchettin alla figlia Giulia e a quanti vorranno ascoltare le sue sofferte parole di impegno, di consapevolezza e di coraggio. «Sei la mia Giulia e sarai per sempre la mia Giulia. Ma non sei più solo questo. Tu dopo quanto è successo sei anche la Giulia di tutti, quella che sta parlando a tutti. E io sento forte il dovere di manifestare al mondo che persona eri e, soprattutto, di cercare attraverso questo di fare in modo che altre persone si pongano le mie stesse domande»."


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