Nuova lettera basata sulla rubrica di ShantiLives.
Caro giugno,
non sei stato male come mese, tutto sommato. La situazione è sempre critica, ma almeno, qui, sembra quasi essere tornato tutto alla normalità. Possiamo uscire di casa un po' più liberamente, tenere le mascherine solo in ambienti chiusi, rivedere i nostri parenti e celebrare matrimoni, battesimi e funerali, seppur con una cerchia ristretta di persone.
Ho sostenuto ben tre colloqui, dei quali uno a distanza, per un lavoro fuori dalla mia regione. Due sono quasi sicura che non siano andati bene, mi avrebbero fatto già sapere qualcosa, mentre per uno nutro ancora una flebile speranza. Forse non sono fatta per stare a contatto con le persone e mi illudo solamente, non piaccio o non sono brava abbastanza nei rapporti sociali.
Ormai la mia prima fonte di lavoro resta sempre quello online, che non sempre dà soddisfazioni, ma almeno mi permette di avere una relativa libertà economica. Ho ordinato fin troppe cose su Uber eats, ma almeno non ho rimpianti o sensi di colpa.
Mi sono conosciuta anche meglio sotto determinati punti di vista e ho potuto sperimentare alcune cose che sapevo solo per via teorica e che non avevo ancora avuto modo di provare, anche se manca ancora qualcosina.
Vedremo luglio, e il caldo, cosa mi porteranno di nuovo, ancora, sperando che sia anche più bello.
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