Bix e Betsey Rampike a prima vista sono un caso di esemplare medietà suburbana: vivono non lontano eppure distantissimi dalla grande città, in un New Jersey tanto sonnacchioso quanto crudele nelle sue frammentazioni economiche e sociali; conducono un'esistenza che oscilla poco consapevolmente tra appagato conformismo e smodata ambizione; hanno due figli che, se per Bix sono l'incarnazione di un perenne senso di colpa venato di responsabilità, per Betsey rappresentano il veicolo di sogni di gloria e di riscatto, alimentati da una sottocultura della celebrità ormai del tutto pervasiva nella middle class americana. Le aspettative su Skyler, il primogenito, si sono purtroppo infrante in seguito a un incidente che lo ha lasciato claudicante. Diverso però è il caso di Edna Louise, graziosa bambina che sin dalla più tenera infanzia dimostra un talento fuori dal comune per il pattinaggio su ghiaccio che promette di lanciarla nello scintillante mondo dell'agonismo professionistico e dello show business.
La trama ricalca un caso di cronaca nera americana del 1996: l'omicidio in casa sua della piccola JonBénet Ramsey (Bliss Rampike), giovanissima reginetta di bellezza. Il caso, tuttavia, rimane ancora irrisolto.
Joyce Oates ci presenta la storia tramite il punto di vista di Skyler Rampike, il fratello maggiore di Bliss, costretto a subire, insieme alla piccola, le pressioni della madre Betsy, ancora bloccata in uno stato adolescenziale di ricerca dell'accettazione altrui, che proietta i suoi sogni irrealizzati sui suoi figli, e i comportamenti del borioso padre Bix. Attraverso un racconto frammentario, Skyler ripercorre le tappe della sua vita, a partire dalla sua vita da bambino senza Bliss, fino alla sua vita di tardo-adolescente.
Nonostante le numerose pagine, la lettura non risulta eccessivamente pesante e lenta e possiamo percepire chiaramente i sentimenti di Skyler, provando una profonda empatia nei suoi confronti, fino al suo graduale ritorno alla vita.
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