Sono giunta ai 23 anni e, come ogni anno, questo nuovo numero, a primo impatto, non mi piace. L'anno scorso il 22 era un numero "doppio", quindi era strano, mentre quest'anno, il 23 rappresenta "lo scemo" nella smorfia e quindi si presta a particolari commenti e a particolari battutine. Quest'ultimo anno è stato piuttosto intenso e ho raggiunto tanti traguardi importanti. A luglio ho finito gli esami universitari e mi sono iscritta a scuola guida, ad ottobre mi sono laureata, a novembre ho preso la patente e, da febbraio in poi, ho iniziato a lavorare veramente nel campo dei miei studi, mentre, parallelamente, ho aperto un mio sito e ho iniziato a guadagnare, da sola, con la scrittura, senza obblighi e senza vincoli da parte di altri. Sicuramente è iniziato un periodo di maggiore libertà e di maggiore sicurezza, in cui la possibilità di realizzare determinati progetti si fa ogni giorno più tangibile.
Questo giorno segna il vero inizio dell'età adulta, dell'età del lavoro, degli obblighi e delle difficoltà vera, ma, comunque, della libertà dai tempi e dai giudizi scolastici, che ti facevano sentire perennemente sotto esame e, magari, "sbagliata".
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