Le leggi che riguardano il
fisioterapista e l'organizzazione sanitaria.
Il fisioterapista,
definito allora come Terapista della riabilitazione, è citato per la
prima volta nella legge 132 del 1968 (Legge Mariotti) ed è collocato
tra il personale sanitario ausiliario, sulla base della divisione
effettuata dal Testo unico delle leggi sanitarie (27/07/1934 n.1265).
Legge 833/1978,
istituisce il Servizio Sanitario Nazionale. Prima riforma sanitaria.
Sulla base dell'articolo 32 della Costituzione: “Lo Stato tutela la
salute come diritto fondamentale del cittadino”. Sistema
universalistico, prima c'era il sistema mutualistico. L'SSN si
prefigge la prevenzione delle malattie e gli infortuni, la diagnosi e
la cura degli eventi morbosi e la riabilitazione degli stati di
invalidità e inabilità somatica e psichica. Si basa sui principi
di: uguaglianza (fornire stessa assistenza a parità di bisogni),
globalità (il paziente è preso in carico nella sua interezza e non
solo relativamente alla sua patologia) e territorialità (istituzione
USL, unità sanitarie locali).
Legge 341/1990. Prima
riforma universitaria. Istituzione dei diplomi universitari, diplomi
di laurea, diplomi di specializzazione e di ricerca.
Decreto legislativo
502/1992. Seconda riforma sanitaria. “Riordino della
disciplina in materia sanitaria”. Aziendalizzazione degli ospedali.
Le USL diventano ASL, aziende sanitarie locali, con autonomia
organizzativa, amministrativa e patrimoniale. Forte regionalizzazione
della sanità. Lo Stato individua i LUA, “Livelli uniformi di
assistenza” sanitaria che devono essere obbligatoriamente garantiti
dal SSN. Istituisce il sistema di pagamento sulla base dei DRG
(Diagnosis Related Group) o, in italiano, ROD (Ragguppamenti Omogenei
di Diagnosi). Si tratta di un sistema di classificazione del prodotto
sanitario e in particolare dei pazienti dimessi dagli ospedali, in
base alle risorse assorbite. In precedenza, la remunerazione degli
ospedali avveniva in base alla spesa storica (sistema “a piè di
lista”); questo aveva determinato un progressivo aumento della
spesa sanitaria. Per l’elaborazione dei DRG si è suddivisa la
classificazione internazionale delle malattie (ICD) in 25 macro-aree
in base agli organi e apparati coinvolti, in base all’età dei
pazienti e alla eziologia delle malattie. A ogni raggruppamento sono
state associate così delle tariffe. A ciascun paziente dimesso
dall’ospedale può essere associato un solo DRG attraverso la SDO
(scheda di dimissione ospedaliera). Tale legge ha anche istituito il
bisogno di un'educazione continua in medicina (ECM) per gli operatori
sanitari. Campagna entrata definitivamente in vigore nel 2002. Alla fine del corso di laurea si sostiene un esame che abilita alla professione.
Decreto
ministeriale 741/1994. Profilo professionale del fisioterapista: “Il
Fisioterapista è l’operatore sanitario in possesso del diploma
universitario abilitante che svolge in via autonoma, o in
collaborazione con altre figure sanitarie, gli interventi di
prevenzione, cura e riabilitazione nelle aree della motricità, delle
funzioni corticali superiori, e di quelle viscerali”
Decreto
ministeriale 24/7/96 Approvazione Tabella XVIII ter. La formazione
triennale degli operatori sanitari è a carico delle università.
Vengono stabiliti gli obiettivi di apprendimento divisi per anno e
semestre della teoria e del tirocinio.
1995.
Viene stilato dalla AITR (associazione terapisti italiani) il primo
codice deontologico.
1998.
Viene stilato il secondo codice deontologico, insieme ai documenti
“Core” del fisioterapista. Il Core competence, che descrive le
competenze fondamentali che lo studente deve acquisire durante i tre
anni di corso, e il Core curriculum, che definisce gli obiettivi
educativi specifici per raggiungere le conoscenze, abilità e
competenze richieste dal neo professionista.
Legge
42/1999. Le competenze dell'operatore sanitario sono definite da:
profilo professionale, formazione universitaria e codice
deontologico. Vengono aboliti i mansionari che di fatto limitavano
l'attività del fisioterapista e viene abolito il termine
“ausiliario”.
Legge
229/1999. (Legge Bindy o dello smanettamento). Terza riforma
sanitaria. “Norme per la razionalizzazione del Servizio sanitario
Nazionale”. Ribadisce i principi della 833, ma aggiunge il
principio di appropriatezza, che indica il grado di utilità delle
prestazioni e rappresenta l’espressione della qualità tecnica
delle prestazioni. Ribadisce ECM. È data l'equipollenza ai diplomi
universitari. È richiesto ai medici il rapporto esclusivo, o lavorare solo in ambito pubblico o solo in ambito privato.
Decreto
509/99. Riforma universitaria. Non si parla più di “mini-laurea”,
ma di laurea di primo livello. Istituito sistema 3+2, con laurea
specialistica. Viene istituito anche il sistema sulla base dei CFU,
crediti formativi universitaria. Ogni CFU corrisponde a 25 ore tra
lezioni frontali e studio da parte dello studente.
Legge
251/2000. Definisce le aree sanitarie, i campi di attività, la
formazione dei corsi di laurea, la dirigenza.
Decreto
29 marzo 2001. Definisce meglio le 4 aree per le professioni
sanitarie.
- Professioni sanitarie infermieristiche e professione sanitaria ostetricia.
- Professioni sanitarie riabilitative.
- Professioni tecnico-assistenziale e tecnico-diagnostica.
- Professioni tecniche della prevenzione.
Decreto
2 aprile 2001. Determina le classi delle lauree specialistiche
universitarie delle Professioni Sanitarie.
Legge
1/2002. Validità dei titoli precedenti per accedere alla
laurea specialistica.
Legge
43/2006. Viene definito meglio il ruolo delle professioni sanitarie.
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